DI MATTEO FORCINITI
Dopo 3 lunghissimi mesi le dimissioni tanto attese sono arrivate nella tarda serata di lunedì: il presidente del Comites di Montevideo Aldo Lamorte ha lasciato il suo incarico di consigliere del Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero). La conferma è arrivata a Gente d’Italia da parte del segretario del Cgie Michele Schiavone.
Eletto il 21 dicembre del 2021 come presidente del Comites, Lamorte ha aspettato fino all’ultimo pur di mantenere l’ennesima poltrona accumulata tra l’Italia e l’Uruguay. Questo doppio incarico -tollerato dalle autorità diplomatiche- era però illegale come stabiliscono chiaramente le leggi che regolano gli organismi di rappresentanza. Lo scorso 10 marzo lo aveva ribadito anche l’Avvocatura dello Stato che aveva inviato un parere al Ministero degli Esteri riguardo l’operatività del Cgie nella parte conclusiva del suo mandato. Per Aldo Lamorte non ci potevano essere più scuse e così è stata messa la parola fine a questa commedia tragicomica che ha avuto negli elettori le sue uniche vittime. Un grande dubbio però rimane: perché si è dovuto attendere così tanto per arrivare a compiere un gesto semplicissimo? Perché, come ha ricordato Schiavone, l’architetto uruguaiano non ha fatto come il presidente del Comites di Colonia che “ha rassegnato le dimissioni il giorno della sua elezione senza essere sollecitata”? Insomma, perché siamo dovuti arrivare fino a questo punto? E poi ancora, perché l’Ambasciata italiana in Uruguay ha tollerato una situazione di illegalità durante 3 mesi venendo meno al suo compito di vigilanza?
I dubbi a dire il vero sono tantissimi e riguardano anche la legittimità dello stesso Comites controllato dalla lista Maiu ed eletto con numeri ridicoli. Quello che è stato fatto in questi 3 mesi può essere considerato valido se al vertice dell’organismo è stata commessa una palese illegalità? Si preannunciano ricorsi legali anche da parte dei membri dell’opposizione del Comites.
Fatto é che oltre ad aver fatto emettere un parere falso contro Gente d’Italia, Lamorte ha fatto subito nominare come membri cooptati del Comites un suo prestanome e un altro suo amico senza alcun merito in vista delle imminenti elezioni del Cgie.
La questione morale che riguarda Aldo Lamorte non finisce qui e supera abbondantemente il doppio incarico Comites-Cgie andato ormai in soffitta: attualmente il nostro rappresentante mantiene l’incarico di deputato supplente nel Parlamento uruguaiano con il Partido Nacional. Da un doppio incarico che se ne va a un altro che resta.