di Franco Esposito
L'estate della rinascita. Dopo due anni difficili, il live rialza il volume. Sei milioni e trecentomila biglietti venduti, la musica in concerto riparte. Il settore, prima del Covid, valeva due milioni di euro; oggi solo la metà. Persi centomila dei 250mila lavoratori specializzati. Ma ora per il live si annuncia una grande stagione. Quella della rinascita, appunto.
Il decreto riaperture non impone più limiti di capienze e neppure l'uso della mascherine. Restano obbligatorie fino al 30 aprile. Tocchiamo ferro, ma la previsione è chiara, precisa: si torni ai vecchi tempi, alla ammucchiate bibliche, all'ebrezza del live che si identifica in Ligabue, Vasco Rossi, Jovanotti, Ultimo. Da qui a dicembre, come detto, tra nuovi e e riprogrammati, già venduti 6 milioni e 300mila ticket. Incasso presunto, 450 milioni di euro. Una bella realtà, la felice riscoperta, anche se resta inavvicinabile e imbattibile il record del 2019: spesi 11 milioni, come da fonte Società Italiana Autori Editori. Lo stop prolungato ha spinto purtroppo sul lastrico operatori minori. Conta oggi solo cinquanta iscritti la Rete dei Festival e dei Contest per le Emergenze. Tre volte meno rispetto ai numeri di prima della pandemia. E in assenza di ulteriori ristori o suporti istituzionali, decine di tecnici a chiamata saranno costretti ad alzare bandiera bianca.
L'altra faccia della rinascita annunciata, chiaramente in atto. Un dramma collettivo anche le nuove multinazionali del rock&pop on stage. Dovranno rapidamente affidarsi a personale specializzato da prendere all'estero. Inevitabili ulteriori rincari sulle spese, oltre a quelle d'attualità relative a carburante e l'energia necessaria sul palco. Costi che si spera non vengano caricati sulle tasche dei fan. Resta infatti alto il rischio di speculazioni.
Per dirne una, il balzello di commissione sulle prevendite autorizzate è stabilmente sul quindici per cento del prezzo nominale. Il massimo consentito. Non ancora cancellato il tumore del secondary ticketing. É accaduto purtroppo con gli ingressi clandestini a peso d'oro in occasione dell'Eurovision Song Contest, disponibili su Internet prima ancora di quelli ufficiali. Una notevole presa in giro.
Ma l'inghippo si è verificato anche per il concerto milanese dei Rolling Sones del 21 giugno. Su Ticketone un posto per il Diamon Pit è stato pagato, quando trovato, 300 euro più 45 di commissione. Il bagarinaggio online di Stubhub può procurarlo, il ticket, all'astronomica cifra di 6.750 euro. Ma solo per oggi, domani chissà. Ci sarebbe poi una consolazione, indubbiamente magra però: la scoperta che il sito Viagogo è stato posto sotto sequestro.
La situazione si presenta complicata. Come uscirne? "Non sarà facile rimpiazzare i professionisti e le ditte che non lavorano più. Autisti, facchini, elettricisti, steward, le attrezzature adatte da reperire", è il grido di dolore del presidente di Assomusica, Vincenzo Spera. "Garantiamo però che i biglietti, tra i più bassi della media Ue, non subiranno ulteriori aumenti".
Il vero problema è nella certezza di pene e sanzioni, per quanto riguarda il secondary. Sfera garantisce anche sul risultato finale. "Il miliardo di euro con l'indotto raddoppia il volume d'affari dei biglietti già emessi per il 2022. Sei milioni e mezzo di italiani hanno dimostrato di avere fiducia nel settore, organizzando viaggi e prenotando alberghi. Lo Stato deve rendersi conto che a trarre giovamento sono l'economia del Paese e la salute psichica degli spettatori. Il concerto è un momento coreutico. Il rito irrinunciabile di condivisione".
Ma tutto quanto, indubbiamente molto bello, pare non riesca a salvare i piccoli, Meeting Etichette Indipendenti invoca nuovi bandi promossi dal Governo. "Servirebbero a compensare le chiusure delle attività da Natale scorso". La miseria di royalties a favorie di artisti emergenti nelle piattaforma mnopoliste. "Impone l'apertura di un tavolo in Rai perchè faccia servizio pubblico dando spazio a tutte le produzioni".
La Rai assicura la propria disponibilità ad ascoltare le istanze delle associazioni del settore. É l'impegno dell'ad Rai, Carlo Fuortes. "L'offerta esistente già dimostra che la musica può fare ascolto anche in tv. Sarà nostro compito mettere al centro della programmazione trasmissioni che diano spazio a nuovi protagonisti e nuovi stili di espressione musicale". Sarà utilizzata soprattutto RaiDue. "Prendendo spunto dal caso Maneskin, siamo convinti che la scelta possa portare in tv coloro che affidano il proprio stile creativo alla strada".
L'ad Rai è dell'idea che molto devono "continuare a fare RaiPlay e Radio2, i veicoli ideali per raggiungere i giovani". Prevista la trasmissione Rai dall'Arena di Verona della serata dedicata a Lucio Dalla, con tanti artisti italiani.
Il live ha riacceso riflettori e amplificatori. É ripartito e non intende più fermarsi, col permesso di Omicron.