C'è quindi l'ingiusta aggressione contro l'Ucraina nelle parole del Papa, c'è nel catechismo e nella morale cristiana il dovere della difesa "ponendo l'aggressore in condizione di non nuocere". Quel che non c'è è il diritto, la pretesa, l'alibi del dirsi cristiani se mai e per nulla si vuole combattere. Non c'è dottrina o magistero o etica cristiana che prescrivano o comandino di arrendersi a chi invade in armi il tuo paese e bombarda le tue città e la tua gente. Non c'è dottrina o magistero o etica cristiani che comandino o prescrivano di non combattere mai contro nulla e nessuno.
Giorgia Meloni è una leader politica. Di una politica che fa gran uso di populismo tanto improbabile quanto devastante: i blocchi navali anti migranti, l'Italia vittima della Ue, il Green Pass inutile e vessatorio...Giorgia Meloni guida Fratelli d'Italia che è all'opposizione e in Italia chi sta all'opposizione ritiene di avere la licenza e pure il dovere di schierarsi contro il governo sempre e comunque. Se un governo di fantasia garantisse agli italiani 100 anni di vita per tutti e tutti in salute, in Italia l'opposizione direbbe: scandalo, sono troppi e non c'è neanche una malattia, intollerabile esclusione! Ma stavolta no, stavolta va dato atto a Giorgia Meloni dell'aver escluso dai suoi pensieri e azioni la sceneggiata classica dell'opposizione.
Giorgia Meloni ha appoggiato la scelta del governo di fornire aiuto militari all'Ucraina invasa dalla Russia di Putin. Giorgia Meloni ha individuato con chiarezza e senza "complessità" dove e cosa è oggi libertà e democrazia. E come entrambe si difendono, anche inviando armi. E se tocca a Giorgia Meloni indicare a Salvini e a Conte cosa e dove sia e quanto valga la libertà, se tocca a Giorgia Meloni una postura di responsabilità e consapevolezza, quale il vero spessore, il vero calibro di leader come Salvini o Conte quando si tratta di individuare e difendere, se del caso combattere, per democrazia e libertà?