Sono addirittura quasi centomila le aziende agricole italiane che rischiano di fermare le proprie attività a causa dell’esplosione dei costi di produzione che superano di gran lunga quanto pagato agli agricoltori e agli allevatori per i loro prodotti, dal latte alla frutta, dalla carne alla verdura, riducendo l’autonomia alimentare del Paese e la sua capacità di rispondere a shock di approvvigionamento generati dalle tensioni internazionali di queste ultime settimane.
È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Crea in riferimento agli effetti della guerra in Ucraina dopo la crisi generata dalla pandemia legata al Coronavirus. In pratica più di un'azienda agricola su dieci (11%) è dunque in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa un terzo del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo con un impatto non solo sul fronte produttivo, ma anche su quello occupazionale, ambientale, della biodiversità e della gestione dei territori, spiega Coldiretti secondo lo studio Crea.