Un nuovo appello quello lanciato ieri dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché la guerra in Ucraina possa terminare quanto prima, visti i danni riportati nel Paese dopo l’attacco dei russi da più di un mese a questa parte. Danni che si ripercuotono anche nel resto del mondo, ma ovviamente il primo pensiero va alle tante vittime che si stanno contando di giorno in giorno. Per Mattarella, per arrivare quanto prima alla fine delle ostilità, sarà fondamentale la via diplomatica, specificando comunque che le sanzioni al governo di Mosca e gli aiuti all’Ucraina sono cose doverose.
“La pace – le parole del capo dello Stato dall’Università di Trieste per l’inaugurazione dell’anno accademico – è sempre possibile, proprio per questo stiamo rispondendo con la dovuta solidarietà all'aggressione: con l'accoglienza per i profughi, con misure economiche e finanziarie che indeboliscono chi vuole imporre con la violenza delle armi una guerra che, se non trovasse ostacoli, non si fermerebbe. Occorre fermarla, ora, subito. Proporre dialogo e trattative, per chiudere la guerra, ritirare le forze di invasione”.
Per Mattarella “non troviamo una motivazione razionale a questa guerra”, soprattutto in un mondo da più di due anni alle prese con la pandemia: “Si pensava che questa emergenza avesse fatto capire l’importanza del dialogo e la collaborazione di tutti gli Stati per fronteggiare insieme i mali dell’umanità, come appunto il Coronavirus o anche il cambiamento climatico. Sembrava una cosa logica, invece assistiamo al riesplodere di aggressivi egoismi nazionali come non capitava dall’Ottocento. Così vediamo il retrocedere della storia e della civiltà che non avremmo mai immaginato e che ci costringe a vedere morti di ogni età, a devastazioni e a un impoverimento del mondo”.
Parlando agli studenti dell’ateneo, il presidente ha fatto presente che quello che sta accadendo “richiama ancora una volta l'importanza della cultura, del sapere, degli scambi di cultura nel mondo, strumento e veicolo fondamentale per il progresso dell'umanità. Per questo – rivolgendosi agli universitari - l'augurio che vi rivolgo è particolarmente intenso”.