La grande fuga dalla guerra. Sono già oltre 75mila i profughi ucraini arrivati in Italia dall’inizio dell’invasione russa del loro Paese. Tra questi più di 37mila sono donne, meno di 7mila uomini e il resto, quasi 29mila, sono minori. Hanno raggiunto soprattutto le grandi città del Belpaese, come Milano, Roma, Napoli e Bologna e sono ospiti per lo più di loro connazionali. Ma presto la comunità ucraina in Italia non riuscirà più ad accoglierli. Il sistema, insomma, rischia di diventare saturo. Da qui la necessità di regolamentare in fretta l'intera rete per ospitarli.
E’ notizia di ieri che il premier Mario Draghi, proprio per fronteggiare l’emergenza profughi, ha firmato il Dpcm sulla protezione temporanea e l'assistenza per quanti provengono dall'Ucraina a causa della guerra. Il decreto, che riguarda anche cittadini di Paesi terzi che beneficiavano di protezione internazionale e i loro familiari, recepisce la decisione del Consiglio Ue del 4 marzo (con la quale si è riconosciuta la protezione temporanea agli sfollati stanziando 10 miliardi per i Paesi ospitanti) fissando proprio a partire da quella data, la decorrenza della protezione temporanea, con durata di un anno. Il Dpcm consente l’accesso all’assistenza erogata dal Ssn, al mercato del lavoro e allo studio.