“Tutte le iniziative della collettività sono importanti, questa però per me lo è ancora di più per le mie origini calabresi ”. Così interviene Renato Palermo, rappresentante uruguaiano all’interno del Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) che sottolinea l’importanza della festa arrivata dopo un periodo difficile: “Ci troviamo in un momento molto delicato dove le associazioni sono le uniche che stanno facendo qualcosa. A mio avviso lo scopo principale di un evento del genere è quello di unire la comunità italiana dato che in questi ultimi due anni siamo stati un po’ separati a causa della pandemia. Con le chiusure tante realtà hanno sofferto ma oggi avremo la grande opportunità per ritrovarci”. “Da parte nostra” -prosegue il consigliere del Cgie- “dobbiamo sostenere con forza questa festa e cercare di diffonderla il più possibile. Il mio augurio è che questa possa essere solo la prima di una serie di iniziative organizzate dalla collettività dopo un periodo molto difficile”.
Anche per Filomena Narducci, giá membro del Comites e del Cgie, la festa rappresenta un’occasione importante per ripartire: “Iniziative come queste sono molto importanti perché coinvolgono i giovani e la collettività quindi vanno semplicemente applaudite. In questo caso c’è l’esperienza del 2020 che è piaciuta molto, quindi ripeterla va benissimo. Anche se si tratta di un evento organizzato da un’associazione regionale qui c’è uno spirito di unione molto forte e questo è un aspetto molto importante. La festa io la vedo come un’occasione di visibilità, una finestra sulla società uruguaiana per mostrare i diversi tratti dell’immigrazione italiana”. Secondo la Narducci il periodo della pandemia “ci impone una seria riflessione sulla collettività che abbiamo e su quali tipi di iniziative sono necessarie”. “Eventi conviviali come questi” -afferma- “sono senz’altro molto apprezzati anche perché arrivano dopo un periodo di isolamento troppo lungo che abbiamo alle spalle con la gente che oggi ha voglia di tornare a vedersi. Dobbiamo ricordarci però che la pandemia non è finita e il virus continua a circolare, ci dobbiamo convivere. Ma prendendo le dovute precauzioni stabilite dai protocolli le iniziative si possono tranquillamente fare”.