Di Matteo Forciniti
C'è ancora tanto entusiasmo pochi giorni dopo "La Festa che ci unisce, Calabria celebra Italia", la festa della collettività che ha invaso Montevideo nella giornata di domenica. Organizzata dalla Calabrese con la partecipazione delle altre associazioni, il successo della festa è stato straordinario con una partecipazione che ha superato anche la prima edizione, quella del 2020.
Oggi le associazioni chiedono a gran voce che possa ripetersi al più presto l'iniziativa. Si parla già della prossima primavera nel mese di settembre per far diventare la festa un appuntamento fisso, due volte all'anno.
"Tutti noi siamo stati felicissimi, la festa e l'ambiente che si è creato è stato meraviglioso" sostiene Soledad González dell'Associazione Figli della Toscana. "Con il nostro stand abbiamo potuto vendere tutto quello che avevamo preparato, sia i dolci che gli altri oggetti e questo ci ha consentito di ottenere importanti risorse". "Grandi eventi come questi sono difficili da organizzare e a volte possono sorgere problemi. Ma non è stato questo il caso della "Festa che ci unisce" che ha avuto un'ottima preparazione. Tutto ha funzionato alla grande per quello che è stato il primo evento massivo della collettività dopo due anni di pandemia. C'era tanta voglia di stare insieme e di festeggiare" spiega la giovane toscana che poi aggiunge: "Riproporre la festa in primavera è un'ottima idea, c'è bisogno di questi eventi. Da parte nostra siamo disponibili a collaborare nell'organizzazione".
Christián Gonzatto è uno dei volti nuovi del Cavu, il Comitato delle Associazioni Venete in Uruguay. È stato proprio durante un evento, quattro anni fa, che ha conosciuto il Cavu e ha iniziato a partecipare per l'interesse di mantenere le sue origini italiane. "Queste feste sono fondamentali" afferma con grande convinzione. "Oltre a far riunire le persone possono servire anche alle associazioni per diffondere le loro attività e a farsi conoscere. Un discendente che ha voglia di fare qualcosa per mantenere le proprie origini spesso non sa dove andare ma in un evento del genere può trovare uno stand della sua regione e iniziare a prendere contatto con quella realtà che stava cercando. Nel mio caso è stato così ma credo che questa situazione sia abbastanza comune".
Anche da parte del Cavu c'è grande soddisfazione per il risultato raggiunto nella giornata di domenica: "Come hanno detto tutti è stato un successo straordinario, l'affluenza del pubblico è stata impressionante. L'aspetto più importante che mi sento di sottolineare è quello dell'unione perché siamo tutti italiani al di là delle nostre differenze. Il desiderio di rifare un'altra festa in primavera c'è anche da parte nostra, vedremo se sarà possibile. Immagino che per gli organizzatori sarà stato un grande sacrificio ma, vedendo come è andata, sappiamo tutti che ne è valsa la pena".
Si unisce ai compimenti anche il gruppo trentino, uno dei nuovi partecipanti a questa edizione. "Iniziativa spettacolare con un'ottima risposta da parte del pubblico" dichiara Jorge Zas, coordinatore dei Circoli Trentini dell'Uruguay. "Un'iniziativa di festa come questa mancava davvero tanto ed è servita anche per muovere un po' la collettività dopo un periodo difficile. Ho notato un grande interesse da parte della gente che era molto motivata con l'idea di partecipare e conoscere le realtà associative. Noi abbiamo venduto tutti i dolci tipici che avevamo preparato e abbiamo distribuito del materiale informativo". "Vedendo quello che si è riusciti a fare" -conclude Zas- "credo che sarebbe un'ottima cosa organizzare la festa due volte all'anno. Ovviamente questo implica uno sforzo organizzativo enorme ma i ragazzi della Calabrese sanno bene come farlo e da parte nostra c'è la massima collaborazione".