di ROBERTO ZANNI
Sewickley è una cittadina di nemmeno 4.000 abitanti, una ventina di chilometri ad est di Pittsburgh in Pennsylvania, una delle regioni dove maggiormente si accentrò l'emigrazione italiana già a cominciare dalla metà dell'800. In particolare poi a Bloomfield, quartiere di Pittsburgh, che presto venne ribattezzato Little Italy dove nel 1905 un gruppo di emigranti originari di cinque paesi dell'Abruzzo che lì si erano stabiliti, crearono la parrocchia dell'Immacolata Concezione. Storie, tantissime, molte delle quali però si sono perse negli anni. Un patrimonio di indicibile valore che ogni giorno che passa lascia dietro di sè qualcosa, che poi in fretta diventa irrecuperabile. Succede un po' dappertutto, ma Sewickley si sono per così dire... ribellati. Così all'improvviso è nata un'idea tra i residenti di origine italiana e i membri del locale Sons of Italy Social Club: perchè non raccogliere ricordi, fotografie, materiale vario, tutto quello che rappresenta una legame con l'Italia, la storia dell'immigrazione e la storia locale? Una iniziativa che ha fatto presto ad allargarsi e a coinvolgere tutta la comunità e così è stato creato un programma più ampio il 'Sewickley Area Italian Heritage Archive Project'. Come è stata organizzato? Si è cominciato chiedendo alla popolazione di prestare tutto il materiale storico di cui è in possesso, l'obiettivo è la completa digitalizzazione dei documenti che poi verranno restituiti ai legittimi proprietari. L'aspetto ancora più interessante è che il progetto vuole accogliere tutto: oltre alle foto ci sono infatti spezzoni di vecchi film, annunci di nascita, fidanzamenti, matrimoni e necrologi, naturalizzazione e cittadinanze poi ancora tutte le informazioni su Ellis Island che fu per decenni la porta d'ingresso negli Stati Uniti dell'immigrazione d'oltremare. Ci si aspettano manifesti, documenti relativi alle prime associazioni fraterne che nacquero negli USA, poi quelli delle chiese per nascite, battesimi, cresime, matrimoni quindi ancora informazioni sulle attività lavorative, commerciali, il servizio militare... Un lavoro di enorme entità: raccogliere, digitalizzare e archiviare per dare vita a questo progetto che si annuncia davvero importante. Una volta concluso, e ci vorrà del tempo (il lavoro è naturalmente svolto attraverso volontariato) si potrà ricreare la storia di una parte dell'immigrazione italiana negli Stati Uniti in una delle zone che, storicamente, sono maggiormente popolate oggi di italoamericani come lo erano un tempo di italiani, servirà per essere conservato e consultato. Una modo di ricostruire il legame con l'Italia attraverso le varie generazioni che si sono succedute. Un percorso che, se oggi è sì ricordato, ma in maniera anche frammentaria, attraverso il Sewickley Area Italian Heritage Archive Project potrà essere raccontato più approfonditamente con i vari passaggi che hanno portato l'emigrante italiano arrivato in Pennsylvania a trasformarsi in elemento portante della società. Perchè poi di storie italiane Sewickley ne ha tante, alcune delle quali diventate poi parte integrante di tutta la comunità. Tra queste non si possono dimenticare nemmeno quelle divenute tappa del 'Fear Street Sewickley', una sorta di tour della paura della cittadina dove si passa attraverso alcuni edifici che, in particolare all'inizio del secolo scorso, furono palcoscenico di eventi tragici, delitti cruenti, che ebbero come protagonisti, vittime oppure carnefici, nomi italiani :da Isabella a Bortolotto, da Toia per arrivare fino a Trunzo e Sgro.