di Franco Esposito
Procida celebra oggi il primo giorno da capitale della cultura 2022. L'isola di Alphonse Lamartine con il suo romanzo "Graziella" e di Elsa Morante è pronta ad accogliere Sergio Mattarella. La presenza del Presidente della Repubblica Italiana testimonia il prestigio raggiunto da Procida. L'isola più naturale delle tre del Golfo di Napoli: rifiutata e respinta dai procidani l'idea di apparire come gli abitanti di un posto sofisticato, elegante, meta del turismo di massa. Caratteristica peculiare soprattutto di Ischia, in estate; troppo distante Capri, in tutti in sensi, escluso quello geografico.
Il presidente della Repubblica arriva ìn elicottero nel pomeriggio. La cerimonia inaugurale comincerà alle 19:45. E un quel preciso momento, in onore di Procida Capitale della Cultura 2022, alcuni monumenti della Campania si coloreranno dì rosa, il colore tematico di Procida per l'occasione: il colonnato della Basilica di San Francesco di Paola, in piazza del Plebiscito, a Napoli, Castel Sant'Elmo, i Templi di Paestum, la Reggia di Caserta, l'Arco di Traiano a Benevento, il Castello Marchionale di Taurasi, in Irpinia.
Luci nelle strade, al porto, in mare, la mostra di pittura dell'artista avellinese Generoso Vella, l'esposizione delle immagini della Corricella, il borgo di Procida più fotografato. E le spettacolari luminarie di Voiello all'inizio di via Vittorio Emanuele, l'arteria principale dell'isola. Le manifestazioni continueranno tutto l'anno, senza soluzione di continuità.
Procida all'esordio come capitale della cultura, il presidente Mattarella, e un giovane il cui nome e cognome, Giovanni D'Antonio, è stato messo dagli organizzatori al fianco del Capo dello Stato, nel programma della giornata inaugurale. Una licenza che si è preso chi la scaletta l'ha preparata? Assolutamente; il motivo c'è. Nonostante la giovane età, diciotto anni, Giovanni D'Antonio è già un pensatore conteso dalle università più prestigiose del mondo. Vi dicono qualcosa Yale, Harward, Princeton?
Nato da tutt'altra parte, a San Gennaro Vesuviano, ai piedi del Vesuvio, nulla a che vedere con Procida, Giovanni si è classificato primo in Italia e quarto nel mondo alle Olimpiadi di filosofia per studenti liceali. Fatto molto curioso, non conosceva Procida, sull'isola non aveva mai messo piede prima dell'altro ieri. L'ha trovata semplicemente favolosa, un autentico incanto. Spetta a lui, dopo il discorso inaugurale del presidente Mattarella, una lectio magistrale sul tema della speranza. "L'idea è quella di parlare di speranza e al contempo di lasciare la speranza negli ascoltatori. Una speranza che con la cultura c'entra molto".
Giovanni D'Antonio intende la speranza come motore e motivo per cui credere nel futuro. "La cultura sono le ruote. Soprattutto al Sud Italia". No, dopo il liceo non continuerà gli studi filosofici. Frequenterà una facoltà di business applicato all'ingegneria informatica. Ma anche in questo suo nuovo mondo, continuerà a fare filosofia. Non smetterà di pensare, immaginar,e ragionare.
A tutta prima, Giovanni sembra cavalcare una contraddizione, Si può parlare infatti di speranza in un momento difficile come questo, tra una pandenia e una guerra? Si può, certo che si può, dice lui. "Proprio in situazioni simili il valore della speranza si innalza. Quanto è più difficile trovarla tanto più è importante da trovare". Il filosofo c'è tutto, già a diciotto anni.
I concetti che si esprime sono alti. In tempo di pace come in guerra, "l'uomo à mosso dalla speranza, da sempre, e oggi come non mai è tenuto a coltivarla. Il discorso riguarda tutte le età, non solo i giovani". Anche in guera, certo. La storia è in ogni caso maestra negli insegnamenti. "I punti più bassi nascondono momenti di virtù pià elevati. E la storia torna a brillare".
Dover parlare dopo il presidente della Repubblica genera forti moti di emozione, Giovanni prevede un effetto da brividi. "Una situazione pazzesca. Io sono un ragazzo semplice, devo ancora fare tutto nella vita. Ma sono felice di avere la tremarella, è giusto emozionarsi". Lui vicino a Mattarella. La grande emozione in arrivo da stemperare così. "Vediamola anche da un altro lato, c'è un ragazzo che incontra un signore che potrebbe essere un suo parente anziano, un nonno, perchè no. C'è comunque felicità in un incontro del genere".
Ma per aver vinto un concorsi aperto a tutti i ragazzi del mondo, qualcosa di speciale deve averlo davvero. "Non ho nulla di speciale. Al campionati olimpici di filosofia chiedevano di dimostrare una tesi rigorosa, di persuadere una giuria. Basta ragionare, la filosofia è ragionamento".
Precoce fenomenoe filosofo, il protagoniusta di giornata spiega di essere legato sopratutto a Seneca, Kant, e Spinoza. "Esempi immensi. Mi interessa tutta la stoiria delle idee, uscire dagki schemi e usare nuove chiavi di conoscenza". Se proprio deve dire come preferisce comportarsi, cita Epicuro "che predicava il vivi nascosto".
Nascosto proprio lui, Giovanni D'Antonio, oggi pomeriggio nel cono di luce, al centro dell'attenzione? "Ogni tanto apparire può servire. A mettersi in discussione".
Capito il tipo? Il filosofo diciottenne corteggiato da prestigiiose università statunitensi che alla grande festa di Procida parlerà subito dopo il presidente della Repubblica e prima del governatore della Campania e del sindaco dell'isola.