Le proteste delle Associazioni italiane in Uruguay gettano ulteriori ombre sulla regolarità delle elezioni del Cgie, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. Sabato mattina, nel corso di una votazione segreta, a stravincere come da pronostico è stato Aldo Lamorte che per diventare consigliere del Cgie ha rinunciato alla presidenza del Comites dopo solo 4 mesi vissuti prevalentemente nell’illegalità.
Forte dei numeri da lui controllati, l’architetto e politico uruguaiano ha stracciato facilmente tutta la concorrenza imponendosi con 16 voti sugli altri candidati persi nelle loro continue divisioni: Ignacio Palermo con 7 preferenze e Filomena Narducci con 5. Ad eleggere il rappresentante che andrà a Roma è stata l’assemblea paese che ha riunito 28 persone in totale tra i consiglieri del Comites e i delegati di alcune associazioni della collettività, tra queste: Calzolari Alicia (Associazione Marchigiani nel Mondo), Facciolo Rafaello (AIUDA, Associazione Italiana in Uruguay di Assistenza), Girardo Claudia (Ente Friulano Assistenza Sociale Culturale Emigranti, EFASCE), Mondelli Melina (Associazione Emigrati Regione Campania in Uruguay, AERCU), Monetti Italo (Scuola Italiana di Montevideo), Nocito Nicolas (Associazione Calabrese di Montevideo), Quagliata Gisella (Associazione Nazionale Ex Combattenti e Reduci di Guerra, ANCRI) Grottola Alberto (Circolo Italiano de la Costa de Oro), Vera Laura (Circolo Trentino di Montevideo).
Ogni associazione regolarmente iscritta all’albo consolare poteva presentare la sua richiesta per partecipare ai lavori all’assemblea ma c’è chi assicura di essere stato escluso -soprattutto nell’interno del paese- e ciò porta nuovi dubbi su un’elezione piena zeppa di anomalie. Quale rappresentatività può avere ad esempio la Scuola Italiana di Montevideo rispetto a tante altre realtà attive sul territorio che sono state escluse? Insomma, quali sono stati i criteri scelti dall’Ambasciata per decidere le associazioni che hanno partecipato al voto del Cgie?
Il primo a protestare è stato il Circolo Italiano di Maldonado attraverso il suo presidente Carlos Calace: “Noi abbiamo presentato in tempo e forma la nostra domanda per partecipare al voto ma non abbiamo avuto più notizie dall’Ambasciata, non abbiamo saputo più niente. Non so che cosa abbia motivato questa scelta ma se dietro ci fossero state manovre politiche sarebbe molto grave”.
Forti malumori si registrano anche a Colonia dove interviene la Società Italiana: “Non ci hanno considerato, non sappiamo che cosa è successo dato che non abbiamo avuto neanche due linee di risposta” dice il presidente Andres Natale aggiungendo: “Non capisco a che cosa serva il censimento che fanno verso di noi se poi quando è il momento di partecipare veniamo esclusi. Credo che siano stati commessi degli errori nell’organizzazione della votazione del Cgie, non so se dietro ci siano motivazioni politiche ma è certo che l’interno del paese è stato escluso come succede sempre tanto a Colonia come altrove. Questo è inaccettabile”.
Rincara la dose Alessandro Maggi, ex presidente del Comites oggi consigliere della lista Unitalia oltre che membro della Società Italiana di Colonia: “Sorprende che l’unica associazione dell’interno scelta sia stata una che appoggi Aldo Lamorte. Eppure, bisogna ricordare che lontano da Montevideo ci sono tante realtà molto attive e con tanta storia che in questa occasione sono state escluse, non hanno avuto alcuna voce. Colonia è una di queste associazioni con una tradizione molto antica. Tra l’altro recentemente ha ottenuto un grandissimo riconoscimento con la legge del Día del Inmigrante Italiano approvata dal Parlamento uruguaiano”.
Colonia e Maldonado non sono le uniche associazioni che sono state escluse dall’Ambasciata. Ci sono tanti altri casi come i Figli della Toscana: “Alle ultime due precedenti elezioni noi avevamo partecipato ma questa volta la nostra richiesta non è stata accettata” dichiara Roma Musetti che è anche consigliere del Comites.
Ma oltre alla scelta delle associazioni presenti nell’assemblea paese ci sono altri aspetti che potrebbero aver inquinato fortemente l’elezione del Cgie in Uruguay a partire proprio dalla posizione del trionfatore assoluto.
Aldo Lamorte, ricordiamo, ricopre attualmente la carica di deputato supplente nel Parlamento uruguaiano con il Partido Nacional. Il senatore italiano del Partito Democratico Fabio Porta ha appena presentato un’interrogazione parlamentare al riguardo parlando di “evidenti irregolarità” su questa ennesima vicenda che lo vede protagonista.
L’altra anomalia in questa votazione del Cgie riguarda la partecipazione dei due membri cooptati del Comites di Montevideo Jorge Castiglia e Nery Pinatto. Entrambi sono stati nominati dal Comites nella polemica seduta del 16 febbraio mentre il suo presidente manteneva un doppio incarico illegale tra il Comites e il Cgie come stabilito l’Avvocatura dello Stato.