Molto pesanti le richieste della Procura federale nei confronti della Juventus per il caso plusvalenze, formalizzate nel corso dell'udienza inaugurale del processo sportivo apertosi oggi a Roma. Nessuna penalizzazione in classifica, come da previsione, ma una serie di inibizioni piuttosto lunghe, tali di fatto da decapitare l'asset dirigenziale e decisionale del club bianconero per diversi mesi, almeno sotto il profilo della rappresentatività istituzionale.
Nello specifico, chiesti sedici mesi e dieci giorni di inibizione per Paratici, che ha firmato materialmente i 32 contratti contenenti valutazioni di calciatori giudicate irregolari: l'ex ds è ora al Tottenham. Dodici mesi di inibizione per il presidente Agnelli, otto mesi per Nedved e Arrivabene, sei mesi e venti giorni - invece - la richiesta per Cherubini. Alla società anche una multa da 800mila euro. Il processo continuerà giovedì e venerdì, le sentenze sono attese subito dopo Pasqua.
Mano pesante anche nei confronti del Napoli e dei suoi dirigenti più alti in carica, a cominciare dal presidente Aurelio De Laurentiis. L'organo della Figc ha chiesto undici mesi e cinque giorni di inibizione per il presidente De Laurentiis, sei mesi e dieci giorni per la moglie Jacqueline Baudit, il figlio Edoardo e la figlia Valentina, oltre a nove mesi e quindici giorni per l'uomo dei contratti, Chiavelli. La richiesta di risarcimento al club azzurro, invece, ammonta a 392mila euro di ammenda.
Restando ai club di A: chiesti dodici mesi per Massimo Ferrero, otto mesi e venti giorni a Ienca e 195mila euro alla Samp; per l'Empoli undici mesi e quindici giorni al presidente Corsi e 42mila al club; per quanto riguarda il Genoa per Preziosi sei mesi e dieci giorni, per Zarbano dieci mesi e quindici giorni più una multa di 320mila euro.