Alta tensione tra Mosca e la Nato. Mentre la Cina invita gli Usa a "mantenere la calma e la moderazione" in modo da "evitare nuove tensioni", è dal Cremlino che arriva l’affondo più duro nei confronti dei paesi membri dell’Alleanza Atlantica, “colpevoli” a detta dei russi, di voler prestare armi agli ucraini per sostenere il loro sforzo bellico contro la Russia. “La Nato vuole che la guerra non finisca mai” è il j’accuse di Mosca.
Una presa di posizione, quella dei russi, che arriva proprio nel giorno in cui Finlandia e Svezia, preoccupate per la loro incolumità, hanno mosso decisi passi verso la loro adesione alla Nato. "Decideremo in poche settimane, vogliamo evitare quanto successo a Kiev" è stato il pensiero di Helsinki (proprio ieri in un filmato, verificato da Sky News e pubblicato dai media internazionali, veicoli militari russi sarebbero stati avvistati nei pressi del confine finlandese).
L’obiettivo, in tal senso, potrebbe essere un'adesione al summit di Madrid in programma il 29 ed il 30 giugno prossimi. Ancora ieri, tra l’altro, il Consiglio Ue ha dato il via libera allo stanziamento di altri 500 milioni euro in termini di aiuti militari a Kiev, rispondendo in tal modo all’ennesima richiesta di aiuto lanciata dal presidente ucraino Zelensky il quale, non più di tardi di ventiquattr’ore fa, aveva ammonito che “senza nuove armi”, nel suo Paese si sarebbe rischiato “un bagno di sangue interminabile”.
In ogni caso, con lo stanziamento deciso ieri, il totale delle risorse mobilitate dall'Unione sale a 1,5 miliardi. Il che significa nuovi mezzi militari, sistemi di artiglieria pesante da terra (come gli obici) di fabbricazione europea o americana, pronti a essere dislocati sul territorio ucraino per fronteggiare l’armata di Putin.
Un qualcosa di inaccettabile per la Russia che proprio per questo motivo ha provato ad alzare il livello dello scontro minacciando un’escalation su vasta scala fino a dichiarare, appunto, quasi con tono di sfida, che eventuali i veicoli statunitensi o dell'Alleanza atlantica beccati sul suolo ucraino a trasportare armi saranno giudicati "bersagli militari legittimi".