Canone Rai, dal 2017 è in bolletta, in bolletta della luce. Non era il suo posto, ma stava là per riuscire ad essere pagato. Infilato in bolletta il canone Rai era pagato automaticamente. Quindi da tutti o quasi tutti. Prima di essere infilato in bolletta, il canone Rai, oltre alla palma di tassa più antipatica, aveva anche posto sul podio delle tasse più evase. Stavolta la Ue nessuno dice si faccia i fatti suoi e non si impicci delle regole minute, stavolta la Ue che rileva e critica il canone Rai sia in bolletta è un buon riparo. Stavolta tutti pronti ad obbedire alla Ue, stavolta nessuna ingerenza o cessione di sovranità. Stavolta Parlamento, maggioranza, opposizione, governo volentieri accolgono il richiamo e provvedono: il Canone Rai verrà tolto dalle bollette.
Sì, va bene…chissà quanto ci metteranno a farlo davvero! No, stavolta si fa di corsa: Canone Rai via dalle bollette da subito, già dal prossimo anno. Il che per i tempi che di solito intercorrono in Italia tra le pubbliche decisioni (anche in forma di legge) e la loro concreta applicazione è come dire: da ieri. Il paese ai vari livelli e latitudini e longitudini sociali condivide tutto l’urgenza del rimettere il Canone Rai (e soprattutto il suo pagamento) al posto suo, dov’era prima di intrufolarsi in bolletta. Sono cinque anni cinque che Canone Rai si paga di fatto in automatico, basta!
Canone Rai fuori dalla bolletta, fine del pagamento automatico e coatto, forzato. Torna la libertà di pagarlo il Canone Rai nei tempi e nei modi che il contribuente predilige e sceglie…Il Canone Rai in bolletta era troppo sicuro fosse pagato. Bisognava rimediare a questa incongruenza. Una roba che si paga in automatico è infatti decisamente incongruente con un paese dove, dichiarazioni fiscali alla mano, quelle ultime e fresche, solo 4 italiani su cento vivono con tremila/tremila cinquecento euro netti al mese. Un milione e mezzo scarso di contribuenti con redditi da 70 mila lordi. Circa 40 milioni di contribuenti italiani che invece vivono, comprano, viaggiano, risparmiano, investono, consumano potendo contare su duemila euro netti al mese, anzi di media molto meno. Una tassa che si paga in automatico era incongrua e perfino offensiva in un paese che si compiace da decenni di mentire a se stesso quando dichiara redditi e patrimoni.
Post scriptum: se e come la Rai spenda i proventi del canone, se una tv pubblica debba essere alimentata dal canone e insieme dalla pubblicità sono questioni reali e domande concrete. Alla sola condizione non siano alibi, fumo sparso sotto cui c’è l’arrosto dell’eludere o evadere una tassa. Più o meno il metodo che si ad applicare al Catasto: è storto, ingiusto, sbagliato. Ma non si tocca. Perché? Perché nello storto, ingiusto e sbagliato in molti si sono accomodati e trovati comodi.