di Stefano Ghionni
Guerra in Ucraina, anche ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto sentire la sua voce sul conflitto. E non sono state parole banali. Anzi. L’occasione è stata l’incontro al Quirinale, in quel di Roma, con la presidente della Slovacchia Zuzana Caputova. E nuovamente il capo dello Stato è tornato a chiedere un’unità di intenti tra l’Unione europea e la Nato in merito alle sanzioni per la Russia e agli aiuti da destinate all’Ucraina con l’obiettivo almeno di limitare il perimetro della zona di combattimento.
“Occorre rafforzare - le sue parole - la collaborazione europea su tutti i fronti per affrontare uniti le minacce provocate dalla guerra. Dobbiamo continuare a mantenere la compattezza nell'Ue e con la Nato e a operare come abbiamo già fatto - con le sanzioni economiche, con l'aiuto all'Ucraina - per impedire che il governo della Federazione Russa consolidi l'idea che è possibile risolvere le controversie con l'aggressione militare. Questo è l'unico modo per fermare l'allargamento del conflitto che avrebbe conseguenze gravissime”.
Da qui la richiesta di restare uniti senza tentennamento alcuno: “Occorre per questo motivo garantire la coesione politica all'interno dell'Unione senza la quale non può esistere possibilità di creare una difesa comune. Il rispetto della legislazione europea e delle sentenze dell'Alta Corte - ha aggiunto la più alta carica dello Stato riferendosi all'Ungheria e alla Polonia - è necessario per questo fine”.
Assolutamente in sintonia sulla necessità del pieno rispetto nella Ue dello Stato di diritto si è detta la presidente Caputova, confermando su questi temi un atteggiamento più aperto e dialogante rispetto agli altri Paesi cosiddetti di Visegrad. Sergio Mattarella nel colloquio con l'omologa slovacca ha affrontato anche i temi della lotta al Coronavirus (purtroppo sempre attuale), della questione dei profughi dall'Ucraina e dal Mediterraneo, dell'allargamento dell'Unione ai Balcani occidentali e della conferenza sul futuro dell'Ue.