di ROBERTO ZANNI

Nel 1892 Ellis Island diventò la porta d'accesso agli Stati Uniti. Per più di mezzo secolo, fino al 1952, accolse oltre 12 milioni gli emigranti, tantissimi italiani, la prima fu una ragazza irlandese Annie Moore. Era l'1 gennaio e un paio di settimane dopo le regole del basketball del suo inventore, James Naismith, furono pubblicate per la prima volta sul YMCA International Training School di Springfield in un articolo che si intitolava 'A New Game', un gioco nuovo, la prima partita era stata disputata il 21 dicembre dell'anno prima. Ma nel 1892 uscirono anche 'Le avventure di Sherlock Holmes' e in Italia nacque il Partito dei Lavoratori Italiani che diventò nel 1895 il Partito Socialista Italiano, mentre Edoardo Scarfoglio e Matilde Serao diedero vita a 'Il Mattino' di Napoli.

Un anno ricco di storia il 1892 del quale fa parte anche New York con Alleva che oggi, 130 anni dopo, è il più antico negozio di formaggi d'America. Una vicenda particolare, cominciata da Pina Alleva, emigrata da Benevento e proseguita dai suoi discendenti per fare di quel piccolo punto della Little Italy, al 188 di Grand Street, un pezzo di storia della città e dell'immigrazione italiana nella Big Apple, oltre a una sosta obbligata per mangiare mozzarella e ricotta. Alleva Dairy da 130 anni è una delle immagini più splendenti di Little Italy: quel negozio zeppo di prodotti italiani ha fatto il giro dei libri tricolori di New York e anche del mondo.

Non si può passare da Grand Street senza notarlo e fermarsi, mentre i turisti non perdono l'occasione per un selfie. Ma fino a quando? La vicenda l'ha raccontata Spectrum News NY1 e non poteva passare inosservata. Fino al 2014 è stato Robert Alleva a gestirlo per poi venderlo al cugino John 'Cha Cha' Ciarcia, attore conosciuto soprattutto per le sue partecipazioni in Goodfellas e The Sopranos. Ma poco dopo un anno, dicembre 2015, la morte improvvisa così è stata la moglie Karen King a continuare l'attività. "Una promessa fatta a mio marito: mi aveva detto di non lasciare mai andare Alleva. Diciamo la verità: Little Italy sta diventando piccola, ma noi ne siamo il cuore e se chiudiamo anche una parte di Little Italy morirà".

Ma i problemi, tanti, sono arrivati con il Covid: la pandemia, gli incassi crollati e anche solo pagare l'affitto (mica uno scherzo quasi 24.000 dollari al mese) è diventata un'impresa. Così Alleva Dairy dall'agosto 2020 non è più riuscita a dare il solito assegno mensile al proprietario dei locali e gli arretrati sono arrivati a oltre mezzo milione di dollari. "Non siamo stati in grado di pagare l'affitto - ha continuato Karen - come resto nessuno poteva in città". Così all'inizio del mese è arrivata la lettera di sfratto anche se nel frattempo Mrs. King si era impegnata per 250.000 dollari e riprendere ogni mese regolarmente con la retta da 24.000. "Non era abbastanza - ha aggiunto sconsolata - ma dateci il tempo per pagarlo!".

Così è stata presentata una domanda per un prestito federale, sono arrivati $105.000, non sufficienti e la domanda presentata a un altro fondo destinato ai ristoranti non ha avuto seguito. "Sono mezza italiana - ha concluso Karen King - vengo dal Queens, mio marito è nato a Mulberry Street nella Little Italy, prima avevamo un bar verso Canal Street e il cibo che vendevamo lo acquistavamo da Alleva, per questo era così buono: la ricotta e la mozzarella erano fatte qui". E Karen sta lottando, non vuole spezzare una tradizione lunga 130 anni.