Non ci sarà l’atteso incontro tra Papa Francesco e il patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill, inizialmente previsto a giugno, a Gerusalemme. La relazione col patriarca russo "è molto buona", ha affermato Jorge Mario Bergoglio in un'intervista al quotidiano argentino La Nacion.
"Mi dispiace che il Vaticano abbia dovuto revocare un secondo incontro con lui. Ma la nostra diplomazia ha capito che in questo momento avrebbe potuto creare molta confusione" ha aggiunto il Pontefice. L’incontro era in programma da tempo, dopo il primo storico “faccia a faccia” all’Avana nel 2016. Ed era particolarmente atteso, soprattutto da Mosca.
Così come attesa è la visita di Francesco a Kiev, dopo gli inviti ricevuti dal sindaco della capitale e dal presidente Volodomir Zelensky. “Non posso fare nulla che metta a rischio obiettivi più elevati, che siano la fine della guerra, una tregua o, almeno, un corridoio umanitario” ha commentato il Pontefice.
“A cosa servirebbe che il Papa andasse a Kiev se la guerra continuasse il giorno successivo? Tutta la guerra è anacronistica in questo mondo e in questa fase della civiltà" ha aggiunto Bergoglio secondo cui il rischio paventato da Mosca che un'entrata dell'Ucraina nella Nato avrebbe messo in pericolo la sicurezza russa, non giustifica la guerra.