Rispondere all'emergenza bellica in corso in Ucraina. Ma non solo. Questo l'obiettivo della riunione con cui il Consiglio Generale degli Italiani all'Estero - CGIE ha presentato il progetto "Solidarietà Italiana - SITA". Un progetto, coordinato dal consigliere Cgie Antonio Putrino, che "non è del CGIE, ma è con il CGIE" e che si pone un obiettivo: dare struttura, informare, coordinare e mostrare il valore dell'attività di solidarietà che gli italiani all'estero realizzano nel mondo. Trasformando anche la grande solidarietà degli italiani sparsi nel globo come un marchio del made in Italy.

Il progetto SITA vuole infatti rispondere, secondo quanto espresso in apertura da Michele Schiavone, Segretario Generale del Cgie, alle "criticità strutturali dei rapporti tra lo Stato e gli italiani all'estero". Nell'emergenza, secondo Schiavone, "le comunità italiane all'estero vengono coinvolte spesso con ritardo", un ritardo che comporta "limitazioni", specie durante "le crisi". E infatti, con questo progetto, si vuole prendere di petto alcune delle pecche della solidarietà italiana all'estero, ossia il "coordinamento, l'incisività e la visibilità". Questa piattaforma vuole infatti "coordinare le attività solidali degli italiani all'estero attraverso tutte le sue articolazioni. Una solidarietà che parte da Cgie, Comites, Associazioni, Enti e organizzazione varie". SITA vuole "mettere in piedi un'articolazione solidaristica autonoma e lungimirante, integrando l'attivismo italiano nei processi solidali e riducendo i tempi di reazione alle crisi".

E specialmente, SITA vuole "configurare la nostra innata solidarietà come un modo diverso di presentare il made in Italy nel mondo, ovvero il made in Italy della Solidarietà". Il primo progetto di questa piattaforma è stato creato per rispondere direttamente all'emergenza bellica in Ucraina, risultato delle due riunioni di marzo con i presidenti dei Comites dei paesi limitrofi al conflitto. "Dà informazioni utilissime a chi è in fuga dalla guerra sui paesi di approdo e a chi vuole fare solidarietà. Nella necessità emerge sempre il genio italiano. In questa situazione siamo riusciti a portare interventi e dare corpo a una governance della solidarietà che permetterà rendere più semplice e coordinati gli interventi, che fino ad oggi sono spesso risultati improvvisati".

Il "progetto SITA, nasce dopo le riunioni patrocinato in forma morale dal CGIE, è un progetto di pubblica utilità e messo a disposizione di tutti i soggetti italiani nel mondo - ha rimarcato ancora Schiavone -. Affronta i problemi e li risolve cercando di rispondere concretamente a questioni che ritornano spesso in situazioni emergenziali, ovvero quando le risposte delle nostre azioni sono lente e non sono coordinate e spesso sono disorientate".

Entrando nel vivo della piattaforma lanciata oggi, ha preso parola Antonio Putrino, il coordinatore del progetto: "la realtà dice che ci vuole sempre almeno un mesetto per attivare la solidarietà italiana. E spesso si attiva sulla base di informazioni vecchie che hanno visibilità solo locale. Ma ci sono problemi anche con le raccolte fondi e così lo sforzo solidale non viene visto nel suo insieme. E in questo modo ogni risposta a una crisi riparte dall'inizio, spesso per troppa politica".

La soluzione individuata in questa piattaforma, giunta anche grazie alle riunioni e le discussioni con il Cgie, è l'attivazione di una struttura perenne, con un piccolo team che mantiene attuali le informazioni e le coordina. Oltre a questo, il team individua progetti utili che siano possibili e collaborativi. Questi progetti devono anche creare visibilità, perché gli italiani nel mondo sono tanti, fanno molto e bisogna dirlo e spiegarlo".

Tre sono le questioni centrali per questo progetto: "tempestività, visibilità e solidarietà concreta". Per farlo, questo progetto vuole avere una struttura comunicativa già pronta, e dunque un sito web (sitanelmondo.org), social media collegati e messaging. "Un sistema di comunicazione automatizzato che si adegui a ogni sistema del mondo". SITA però vuole anche "essere una struttura collaborativa, raccogliendo informazioni e idee nuove, creando una banca dati aggiornati e utilizzabili per crisi future, attivando collaborazioni e pubblicando le news nei vari canali comunicativi. Bisogna correre all'unisono e sapere in che direzione correre".

L'emergenza in Ucraina è la situazione attuale, "ma può fungere da esempio anche per le crisi che ci saranno, purtroppo, nel futuro". Ci sono tre progetti attualmente a favore dell'emergenza in Ucraina: "Rifugiati: benvenuti in Europa", "No al traffico di essere umani" e "Artisti italiani per eventi".

Il primo progetto serve per capire e scoprire quali siano le opportunità di spostarsi nel continente. "La settimana scorsa c'era tanta gente che voleva scappare dall'Ucraina al confine polacco, ma tanta altra si sta rispostando in Ucraina, perché spesso la situazione fuori dal loro paese è complicata. Quello che è stato fatto nella piattaforma è stato un documento in versione Pdf, facilmente fruibile e distribuibile, in cui si dà una struttura di informazioni generali per i rifugiati su 18 paesi in Europa. Il team controlla le informazioni su tutti e 18 i paesi. Il nostro compito sarà quello di attualizzare queste informazioni".

Il secondo progetto è "No al traffico di essere umani": "è un qualcosa che capita nella realtà. E anche se è un pugno nello stomaco, la solidarietà fai da te non è la risposta adeguata per fare solidarietà". Perché spesso si cade in mani sbagliate e aumenta il rischio del traffico di esseri umani. "Questo progetto serve a dare una mano ed evitare questo traffico che in queste situazioni emerge".

Il terzo progetto è "Artisti italiani per eventi" e "nasce per aiutare gli artisti che vogliono aiutare, mettendo insieme tutti gli artisti italiani che abbiamo all'estero per eventi di beneficenza. SITA, in questo caso è un almanacco, né più né meno".

"È importante comunicare la nostra professionalità, perché questo dà un messaggio diverso verso l'esterno della solidarietà Made in Italy - ha aggiunto ancora il Consigliere curatore della piattaforma -. Abbiamo lavorato con Cgie e con i Comites di confine. È un progetto che è piaciuto molto a diversi sindaci e politici in diversi paesi e anche all'ONU. Possiamo dimostrare di essere importanti e professionali e questo è un primo passo per rispondere a eventuali crisi che ci saranno anche in Italia".

I complimenti per questa iniziativa sono arrivati sostanzialmente da tutti i componenti del Cgie, e anche alcune criticità emerse, ha spiegato infine Putrino, potranno entrare a far parte di SITA e del suo ruolo da ponte tra italiani all'estero e solidarietà in situazioni emergenziali.

"È un buon inizio di un lungo percorso che tende a compattare nei momenti difficili le nostre comunità all'estero, facendo in modo che la nostra rappresentanza possa intervenire per raggiungere obiettivi comuni - ha detto in conclusione Schiavone -. È un grandissimo passo in avanti per la nostra organizzazione". 

(l.m.\aise)