Gentile Direttore, caro Dr. Porpiglia,
ho visto che il Suo giornale La Gente d'Italia ha ripreso (il 23 aprile) il mio articolo "Si scrive Russia, si legge URSSIA", che avevo pubblicato sul quotidiano L'Opinione delle Libertà. Dalla Vostra Redazione di Miami mi hanno riferito che Lei era molto amico del compianto Arturo Diaconale, un carissimo amico di cui sentiamo la mancanza in ogni occasione in cui vediamo eventi significativi che richiederebbero analisi politico-culturali approfondite, e cioè quasi ogni giorno. Mi fa piacere che abbiamo la medesima stima per Arturo, e mi fa piacere che Lei abbia apprezzato la mia analisi sulla guerra in Ucraina.
Vedo che Lei e il Suo giornale seguite con grande attenzione gli sviluppi di questa insensata guerra, e penso che sia importante che autorevoli mezzi di informazione come il Suo giornale contribuiscano a formare un'opinione pubblica che abbia consapevolezza dei contenuti autentici di ciò che sta accadendo (in Ucraina come in ogni altro contesto) e non sia appiattita sui dogmi del politicamente corretto. Inoltre, per me è un onore che un giornale storico dell'emigrazione italiana abbia rilanciato un mio articolo, sia perché oggettivamente il vostro giornale è di alto livello, sia perché il mondo dell'emigrazione italiana (al quale sono molto vicino, sia personalmente sia scientificamente) rappresenta la coscienza identitaria italiana nel modo più limpido e genuino.
Le rinnovo dunque la mia stima e i migliori auguri di sempre maggiori successi per il Suo giornale e la Sua attività in generale, con un caro saluto
Prof. Renato Cristin
Università di Trieste