Dopo l’Ucraina è allarme anche in Moldavia. Il triplice attacco sferrato in Transnistria, regione separatista filorussa in territorio moldavo, rischia di allargare pericolosamente il conflitto.
Dopo le granate sparate lunedì scorso contro il ministero della Sicurezza a Tiraspol, ieri a essere colpiti sono stati il centro di trasmissione della radio russa e un’unità militare ubicata poco fuori dalla città, vicino al villaggio di Parkany. Le autorità locali hanno parlato di “triplice attentato terroristico” accusando “tre persone giunte dall’Ucraina” per il raid sferrato contro il ministero.
Ipotesi, questa, smentita da Kiev che ha accusato Mosca di voler “destabilizzare la Moldavia” ma che, a conti fatti, potrebbe far scattare un nuovo pesante intervento russo per annettere quell'autoproclamata repubblica indipendentista, allargando in tal modo il conflitto.
Lo sanno bene a Chisinau, tanto che la presidentessa moldava, Maia Sandu, ha convocato il Consiglio di sicurezza nazionale per il timore che il conflitto possa estendersi anche al piccolo paese dell’Europa orientale.