Giallo sulle sorti di Mino Raiola. Un lancio dell'agenzia Ansa, poco dopo le 13, ha annunciato la morte del super procuratore calcistico, 55 anni, per le conseguenze di gravi problemi polmonari.
Poi, dopo un'oretta, la smentita di Alberto Zangrillo, primario dell'Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione del San Raffaele di Milano: "Sono indignato dalle telefonate di pseudo giornalisti che speculano sulla vita di un uomo che sta combattendo". Le sue condizioni, a quanto si apprende, sono in ogni caso molto gravi.
Come se non bastasse, alle 14.40 è arrivato anche il Tweet, in inglese, dello stesso Raiola. Piuttosto furente: "Sono incazzato, è la seconda volta che mi uccidono in quattro mesi. Sembrano capaci anche di rianimare", la traduzione edulcorata del cinguettio dell'agente.
Malato da tempo, a gennaio Raiola era stato ricoverato d'urgenza proprio al San Raffaele, dove era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. E anche in quell'occasione si erano diffuse voci relative alla sua scomparsa. Nato a Nocera Inferiore, in Campania, Raiola si è affermato nel mondo del calcio in Olanda. Ibrahimovic, Pogba, Balotelli, De Ligt e Donnarumma tra i calciatori più illustri della sua scuderia.