Ancora una nuova diatriba verbale tra il governo e la Confindustria. Come sempre, sul tema del lavoro e dei salari. Tutto nasce da un’intervista pubblicata sul ‘Sole 24 Ore’ in cui il ministro del Lavoro Andrea Orlando a parlato di un patto che subordini i sostegni alle imprese all’adeguamento dei salari.
“Caro ministro Orlando - ha detto il leader degli industriali Carlo Bonomi -, la strada che lei propone non è quella giusta. Il Patto per l’Italia non si costruisce con un ricatto, come il suo. Proposte del genere mostrano, per l’ennesima volta, il sentimento anti-industriali che pervade l’Italia”. E poi ancora: "Il vero taglio che dobbiamo fare è quello del cuneo fiscale: questa è equità sociale. Questa è la strada che dobbiamo perseguire”.
Pronta la risposta del ministro: “Ricatto? Ho detto una cosa molto semplice, non ho capito cosa si vuol mettere in questo patto, se significa chiedere qualcosa non è patto, ma patto è se ognuno mette una disponibilità. La mia non mi sembrava una proposta eversiva. A me sorprende questa reazione, perché mi dà l'idea di una inconsapevolezza di quello che si può produrre nel Paese nei prossimi tempi. Noi rischiamo la crisi sociale e una caduta della domanda interna. Di questo le imprese si dovrebbero preoccupare”.