Decostruire la figura di un grande intellettuale per rendergli omaggio in occasione del centenario della sua nascita. Pochi giorni fa l’Ente Friulano dell’Uruguay Efasce ha organizzato una videoconferenza per celebrare la memoria di Pier Paolo Pasolini attraverso un racconto diverso rispetto a quello più conosciuto. A illustrare le caratteristiche uniche di uno dei più grandi pensatori italiani del novecento è stato Claudio Del Pup, artista plastico di origini friulane nonché presidente del Centro Culturale Dante Alighieri dell’Uruguay.
“Pasolini è stato uno scrittore integrale ma anche autore cinematografico, giornalista e poeta, in definitiva un intellettuale dalle molteplici sfaccettature” ha esordito Del Pup nel suo appassionante intervento seguito virtualmente dai partecipanti. “La cosa più interessante di questo personaggio è stata la continua capacità di sviluppare un pensiero critico all’interno della società, una cosa oggi abbastanza difficile da realizzare. Pasolini è noto al grande pubblico soprattutto per essere stato un provocatore con i suoi film ma attraverso questa sua provocazione l’obiettivo era quello di generare spazi di riflessione critica che sono sempre necessari. Il suo pensiero oggigiorno resta straordinariamente attuale e io, personalmente, mi sento orfano di questa straordinaria figura intellettuale che ha segnato un’epoca” ha spiegato l’artista.
Sono stati tre in particolari gli aspetti su cui si è concentrata la videoconferenza a partire dalla “critica totale all’Italia del dopoguerra che stava entrando in un’epoca di consumismo dove l’influenza della televisione ricopriva un ruolo importantissimo”. Tra le altre caratteristiche citate c’è stato poi l’elogio verso il mondo del sottoproletariato che osservava nelle borgate romane e poi ancora l’aspetto più intimo dell’intellettuale dallo stretto rapporto con la madre alla passione per il calcio e al suo forte impegno per la diffusione della lingua friulana. L’adolescenza a Bologna, i soggiorni estivi a Casarsa e poi il lavoro a Roma: anche i luoghi sono stati accuratamente descritti durante la serata.
Nel corso della sua presentazione Del Pup si è soffermato poi su alcune delle opere più significative di Pasolini a partire dai libri: “Poesie a Casarsa”, “Le ceneri di Gramsci”, “Ragazzi di vita”, “Una vita violenta”, “Il mio calcio”, “La lunga strada di sabbia”, “Scritti corsari”, “Lettere luterane”, “I Turcs tal Friùl” e infine “Petrolio”. Oltre allo scrittura Pasolini ha usato anche il cinema come nuova narrativa che è stata affrontata attraverso l’analisi di diversi film: “Accattone”, “Mamma Roma”, “Il Vangelo secondo Matteo”, “Edipo re”, “Medea”, “Teorema”, “Il Decameron”, “I racconti di Canterbury”, “il Fiore delle Mille e una notte”, “Salò o le 120 giornate di Sodoma”.
“A cause delle sue denunce Pasolini in Italia si era fatto troppi nemici, basta pensare che nel corso della sua vita dovette affrontare ben 33 procedimenti giudiziari” ha affermato in conclusione Del Pup parlando delle vicende controverse sulla sua uccisione avvenuta nel 1975 e sulla quale esistono ancora troppe ombre.