di Matteo Forciniti
Dopo quattro memorabili mesi Aldo Lamorte ha lasciato la presidenza del Comites di Montevideo: al suo posto è subentrato Pascual Micucci che è stato eletto durante la seduta di mercoledì sera svoltasi alla Casa degli Italiani. Membro del Circolo Lucano, Micucci è consigliere del Comites dal settembre del 2019 poi riconfermato alle ultime elezioni con la lista Maiu (Movimento Associativo Italo Uruguayo).
Per Aldo Lamorte -che continua a mantenere la poltrona di parlamentare supplente in Uruguay con il Partido Nacional- le dimissioni questa volta erano inevitabili vista l’incompatibilità stabilita dalla legge con la carica di consigliere del Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) dopo l’elezione avvenuta lo scroso 9 aprile. Il Comites, tuttavia, resta stabilmente sotto il controllo assoluto dell’architetto che dopo aver esercitato una presidenza illegale per tre mesi adesso è ufficialmente membro dell’esecutivo. Nel corso della seduta le due liste di opposizione hanno sollevato dubbi sulla regolarità di questi due incarichi chiedendo chiarimenti alle autorità diplomatiche visto il pericoloso precedente: “In passato abbiamo già avuto un episodio di incompatibilità del diretto interessato che si è dimesso dopo tre mesi dalla carica di consigliere del precedente Cgie soltanto dopo l’intervento dell’Avvocatura dello Stato. Noi chiediamo solo di far rispettare la legge in modo, eventualmente, da non tornare sulla decisione in futuro” hanno affermato in sintonia i rappresentanti delle due liste Fabrizio D’Alessandro e Alessandro Maggi. “La normativa” -ha risposto il primo segretario dell’Ambasciata Alberto Amadei- “non specifica nulla al riguardo. L’articolo 12 stabilisce solo che l’esecutivo deve essere composto da un numero di membri, compreso il presidente, non superiore a un quarto dei suoi componenti”.
Nella seduta “carbonara" ( nessun avviso della riunione é stato inviato dimenticando che le sedute sono pubbliche per legge ) il Comites è anche tornato sulla seduta del 16 febbraio scorso con l’approvazione di un verbale destinato a far ancora discutere. Se allora a Montevideo c’era un presidente illegale con un doppio incarico con il Cgie -come ha stabilito l’Avvocatura dello Stato- allora quale validità possono avere gli atti emanati quel giorno dal Comites che portano la firma di quel presidente?
Perché in quell’occasione, ricordiamo, il Comites oltre a votare i membri cooptati in modo decisamente anomalo votò anche un falso parere su Gente d’Italia andando palesemente contro quello che stabilisce la legge. L’unico compito richiesto era quello di rispondere a tre semplicissime domande: il giornale è venduto nelle edicole con El País? I contenuti sono scritti per più del 50% in lingua italiana? Il giornale circola e viene apprezzato dalla collettività italiana del paese?
A queste tre domande i consiglieri della lista Maiu preferirono e ancora oggi preferiscono non rispondono criticando invece la linea editoriale del giornale con un gravissimo attacco alla libertà di informazione che ha avuto, tra l’altro, la complicità ancora più inspiegabile da parte dell’ambasciatore Iannuzzi . Anche lui scivolato su un giudizio che non gli compete: la linea editoriale del giornale…. Comunque seduta del Comites valida o no lo stabilirà certamente l’autoritá giudiziaria alla quale si sarebbero già rivolti i legali di Gente d’Italia.
Ebbene, perché la maggioranza del Comites ancora oggi cerca di nascondere quel parere? Perché queste persone, che dovrebbero rappresentare la collettività, non hanno il coraggio di difendere le loro azioni? Alla richiesta delle due liste di opposizione di aggiungere nel verbale i nomi dei consiglieri che votarono per la censura alla stampa il 16 febbraio questa è stata la giustificazione: “Non è stato mai fatto per gli altri pareri, non possiamo farlo adesso”.
E allora, dato che non compaiono nel verbale della seduta illegale, quei dieci nomi li scriviamo noi perché la verità non si può cancellare: Aldo Lamorte, Patricia Bardini, Pascual Micucci, Antonela Conte, Mario Darino, Angelina Coronato, Eduardo Supparo, Roberto Mezzera, Maria Costanza Melloni, Silvana Goñi. ...