Franco Esposito
Un esperimento, vediamo se funziona. Comunque un salto nel futuro, adeguiamoci, e consente pure di portare avanti la funzione di piloti. Borse e accessori grifatti Gucci si potranno pagare coi Bitcoin. Alla cassa la maison fiorentina nota e apprezzata in tutto il mondo accetterà anche il pagamento in criptovalute. L'esperimento andrà in scena prestissimo in dieci boutique degli Stati Uniti.
A breve, in alcuni negozi degli stati Uniti a marchio Gucci si potà pagare im Bitcoin. La casa di moda italiana fa parte di un gruppo multinazionale francese del lusso, la Koering, che comprende marche come Yves Saint Laurent, Boucheron, Pomellato, Bottega Venezia e molti altri. Koering, infatti, ha annunciato che accetterà anche le criptovalute.
Le monete virtuali che hanno acceso discussioni in ogni parte del mondo, corrispondenti alla rappresentazione digitale e crittografica di un valore economico: potranno essere usate per l'acquisto dei prodotti delle collezioni Gucci.
Come e da quando? La partenza è fissata a fine maggio. Si comincia in alcuni punti vendita da Gucci Wooster a New York, Rodeo Drive a Holluwood, Miami Design District, Phipps Plaza ad Atlanta, The Shoop at Crystals a Las Vegas. Ma da Parigi arriva immediata l'assicurazione che ampia il discorso e certifica l'ingresso delle criptovalute nel mondo Gucci: nel corso dell'annata, il progetto-pilota sarà diffuso a tutte le boutique Gucci a gestione diretta.
I motivi della scelta che spingono Gucci verso una nuova strada? In tanti sono dell'idea che l'abbraccio delle criptovalute abbia la chiara valenza di approccio con il futuro. Spiega la casa di moda in una nota. "Gucci ha da sempre avuto un approccio digital first business e questo progetto rappresenta un passo ulteriore nel percorso avviato dal brand nel Web 3.Ox". La nota conferma l'imminente adozione ufficiale dei pagamenti in bitcoin da parte della maison Gucci.
La decisione rappresenta una fondamentale convalida dei criptopagamenti. E la cosa importante è che arrivi da parte di una maison del polo del lusso. Sembra perciò destinata ad allungarsi la lista di aziende di vari settori hanno già sdoganato i pagamenti con le principali monete virtuali. Dal commercio ai servizi e perfino i tassisti di certe città.
L'inziativa semina enorne curiosità e interesse, in sede di lancio. Le criptovalute sul mercato non saranno però accettate tutte. I registratori di cassa si apriranno solo con dieci monete virtuali. Tra cui, come sempio esemplificativo, Bitcoin, Bitcoin Cash, Ethereaum, Wrapped Bitcoin, Lite Bitcoin, Dogecoin, Shibalnu, e Usd stablecoin.
Il concetto di registratore di casa è da rivedere, ovvio. Funzionerà in maniera diversa. I pagamenti saranno effettuati con un link inviato a mezzo mail al cliente. Il link conterrà un codice Qr che consentirà dii pagare dal proprio cripto-portafoglio. A quel punto, diventa facile e nornale uscire con la propria sporta di lusso.
Hanno funzionato da apripista i circuiti di transazioni economiche. Qualche nome? Eccoli: Mastercard, Visa, Pay Pal, ma anche catene di grande sucesso: Starbucks e Coca Cola, limitatamente ad alcuni stati Usa. Oppure Microsoft che accetta il pagamento con criptovalute per l'acquisto di servizi come Skype o Xoux Live. E ci sono pure Tesla e sopratutto Musk con i suoi ori, tra i primi imprenditori a credere nel successo dei Bitcoin.
A proposito di Elon Musk, la clamorosa notizia che lo riguarda diventa ufficiale nel momento in cui Gucci annuncia la virata verso i Bitcoin. Sarà amministratore delegato di Twitter, ma solo per pochi mesi, dopo aver completato la sua acquisizione da 44 miliardi di dollari.
Non è stato Elon Mask a rivelare la notizia, l'ha divulgata Cribc. Si parla di un documento depositato all'autorità di vigilanza con cui Musk assicura circa 7.14 miliardi di dollari di impegni azionari da amici. Tra cui Larry Ellison di Oracle e Honeycomb e Jack Dorsey, co fondantatore di Twitter.
Generatori di sospetti e discussioni, i famigerati bitcoin introduttori del futuro sono involontariamente riusciti a mettere nella stessa cesta Gucci e alcuni moderni colossi del tutto. O del quasi tutto.