Sono parole piene di autenticità e di affetto quelle che ha pronunciato con la sua consueta passione José “Pepe” Mujica nei confronti di Gente d’Italia e in difesa della libertà di stampa sotto attacco in Uruguay. Dopo la censura dell’Ambasciata e del Comites allergici al giornalismo libero e indipendente, l’ex presidente è intervenuto a sostegno di questo giornale durante l’incontro con la delegazione del Partito Democratico ricevuta presso “El Quincho De Varela”, un luogo ricco di simbologia per la storia recente della politica uruguaya passata anche e soprattutto da qui.
L’ex presidente della repubblica ormai ritirato a vita privata non ci ha pensato due volte a spendere -autonomamente e senza che nessuno glielo chiedesse- parole di elogio verso il lavoro quotidiano portato avanti dai giornalisti. “Io ricevo tutti i giorni El País e vedo sempre con grande piacere questo giornale” ha esordito “El Pepe” al termine di un delizioso asado concluso tra riflessioni sullo scenario internazionale, la preoccupazione della guerra in Ucraina e la collaborazione con l’Italia e l’Europa nell’ottica della difesa dei diritti umani e delle radici comuni. “Nel nostro paese l’influenza italiana è stata fortissima, le istituzioni italiane sono state davvero molte ma oggi, purtroppo, sono tutte scomparse. Non è rimasto più niente e non ci sono più neanche grandi imprese. L’unico vincolo reale che ci resta è questo giornale, un pezzo della cultura italiana in Uruguay, questa Italia che è parte fondamentale della nostra cultura, della nostra storia ma che oggi è quasi scomparsa. Per fortuna nel nostro paese abbiamo questo giornale che ci unisce al quotidiano della realtà mediterranea, ai problemi dell’Italia e al suo modo di essere che è in parte anche il nostro. Sinceramente tutti noi vorremmo che Gente d’Italia possa continuare a uscire in Uruguay e che si possa anche migliorare, si tratta anche di un principio sacro come la libertà di informazione. Perché io devo vedere la BBC per avere un’idea più o meno obiettiva su quello che succede nel mondo? Dell’Italia -che è parte del nostro sangue- qui in Uruguay non arriva niente se non queste pagine che entrano quotidianamente nelle nostre case” ha detto l’ex presidente sfogliando il giornale tra le mani. E poi, per concludere, l’ultima frase pronunciata prima di salutarsi e concedersi alle fotografie: “Gente d’Italia è anche nostra e deve continuare a informarci”.
Le origini di Mujica, come ricorda spesso con ammirazione, vengono dalla Liguria grazie al ramo materno della famiglia, i Cordano che si stabilirono verso la fine dell’Ottocento inizialmente a Colonia Esterella a pochi chilometri da Carmelo nel dipartimento di Colonia. Un legame che continua nonostante le difficoltà: “All’Italia noi dobbiamo dire semplicemente grazie di esistere. Ci ha dato il sangue, l’accento, i mestieri, le nostre mamme, le nostre nonne e milioni di altre cose. Purtroppo i rapporti con l’Italia e l’Europa non sono così forti come noi vorremmo e questo ci dispiace molto”.
Ad ascoltare e condividere le sagge riflessioni de “El Pepe” c’era la delegazione del Partito Democratico riunita -sotto l’organizzazione del coordinatore locale del PD Renato Palermo- con altre figure di primo piano della sinistra uruguaiana tra cui Yamandú Orsi, intendente di Canelones e principale indiziato per la candidatura presidenziale del Frente Amplio alle prossime elezioni e il senatore Alejandro “Pacha” Sánchez, l’ex intendente di Rocha Aníbal Pereyra e il presidente di Afap Nilo Pérez.
Quella in Uruguay è stata l’ultima tappa della missione sudamericana del PD guidata dal vice segretario Peppe Provenzano insieme al senatore Fabio Porta e il vice responsabile per l’organizzazione Eugenio Marino.
“Oggi siamo molto contenti di essere qui, abbiamo voluto concludere il nostro viaggio proprio in Uruguay, l’ultima tappa di una missione sudamericana caratterizzata da una serie di incontri per rafforzare le relazioni politiche con partiti e movimenti del campo progressista” ha affermato Peppe Provenzano, ex ministro per il Sud nel precedente governo. “Essere qui insieme a Mujica, che ha ispirato una generazione di progressisti in tutto il mondo per noi è motivo di grande orgoglio e viste le sue origini italiani noi proporremo il conferimento della cittadinanza italiana nei suoi confronti”.
Alle preoccupazioni per la guerra in Ucraina e le critiche espresse da Mujica sull’Unione Europea Provenzano ha risposto: “Le preoccupazioni le condividiamo anche noi. In un momento di crisi come quella che stiamo vivendo oggi è ancora più necessario avvicinarsi all’America Latina per difendere insieme la bandiera dei diritti umani. Oggi esiste solo una priorità, cercare di fermare la guerra per poi guardare al futuro cercando di evitare una nuova guerra fredda”.