Egregio Direttore,
Ho sottoscritto congiuntamente la proposta di legge presentata da Giuditta Pini, deputata del Partito democratico, che ha l'obiettivo di ristabilire la legittimità costituzionale di un'antica normativa, entrata in vigore prima della nostra Costituzione e ancora vigente, in materia di compilazione delle liste elettorali.
L'articolo 4, primo comma, lettera a), della legge 7 ottobre 1947, n. 1058, mai abrogato, stabilisce infatti che nelle liste elettorali la donna venga identificata, se coniugata o vedova, anche con il cognome del marito. Il contenuto di tali liste è poi trascritto nei «certificati di iscrizione nelle liste elettorali», che costituiscono tuttora lo strumento di partecipazione al voto dei cittadini italiani residenti all'estero.
Questa norma ha comportato, come abbiamo verificato durante lo svolgimento delle tornate elettorali, l'automatico inserimento del cognome del coniuge nei confronti delle elettrici che risiedono o si trovano temporaneamente all'estero.Dopo più di settant'anni dall'entrata in vigore della nostra Costituzione, questa previsione normativa, non appare rispettosa dei princìpi costituzionalmente garantiti all'identità personale e all'eguaglianza tra i sessi.
La proposta di legge prevede, inoltre, la costituzione di liste elettorali che seguono come unico criterio per la loro formazione quello dell'ordine alfabetico dei nomi. Tuttavia, al fine di non disperdere l'indicazione del genere di coloro che abbiano partecipato al voto, la proposta prevede di introdurre accanto alla necessaria indicazione del cognome e del nome, anche quella del codice fiscale.
Ricordo che nel 2019, sollecitata da tante cittadine italiane residenti all'estero, ho presentato una proposta di legge tesa a modificare il codice civile in materia di cognome dei coniugi e dare pari dignità alle donne nell'ambito del rapporto coniugale, stabilendo che ciascun coniuge conservi il proprio cognome nel matrimonio.
Angela Schirò
Deputata PD - Rip. Europa -
Camera dei Deputati
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