La salvezza dell’Italia, dopo la pandemia e ora con le conseguenze della guerra in Ucraina, sono i fondi del Pnrr. Sono danari fondamentali per la rinascita del Paese e proprio per questo non si potrà sbagliare alcuna mossa. Lo sa bene il premier Draghi che ieri è tornato a parlare su questo tema, all’interno del forum ‘Verso Sud’ in quel di Sorrento.
“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza - ha detto - destina almeno il 40% dei fondi al Sud, finanziamenti che si sommano a quelli del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Con il Pnrr riduciamo i divari territoriali nei servizi, in particolare nell’istruzione, tramite investimenti mirati nella scuola, nella ricerca, nelle università”.
Ma tra il dire e il fare, c’è di mezzo la burocrazia e quindi la tempistica: “La struttura del Pnrr – ha proseguito il primo ministro - prevede che lo stanziamento di finanziamenti sia vincolato al rispetto delle scadenze, al raggiungimento di precisi obiettivi. Dobbiamo procedere rapidamente con l'agenda di riforme concordata con l'Unione Europea, per non perdere accesso ai finanziamenti e superare le fragilità strutturali che hanno rallentato la crescita dell'Italia e del Sud”.
E proprio sul Sud che Draghi vuole puntare: “Il quadro geopolitico che ci muta davanti presenta rischi, ma anche opportunità, in particolare per i Paesi del Mediterraneo. Questa giornata è un segno della nostra volontà di immaginare e costruire un Sud diverso. Un Mezzogiorno protagonista delle grandi sfide dei nostri tempi".