Mancava solo l'ufficialità, arrivata oggi, nel pomeriggio: anche la Svezia, al pari della Finlandia, chiederà l'adesione alla Nato. Per la verità la mossa di Stoccolma era stata anticipata da giorni, al pari di quella di Helsinki, tuttavia fino a ieri gli unici ad essersi mossi in quella direzione erano stati i finnici. Oggi, però, è arrivato l'annuncio della premier Magdalena Andersson che ha parlato, in tal senso, di "decisione storica". La mossa dei due stati baltici non è piaciuta al Cremlino con il presidente russo Vladimir Putin che ha attaccato Washington senza mezzi termini. "L'Alleanza è usata come strumento di politica estera degli Usa. Non abbiamo problemi con Stoccolma e Helsinki ma l'estensione delle infrastrutture militari nei due Paesi scatenerà una risposta proporzionata alla minaccia" ha detto l'ex uomo del Kgb. Putin può fare affidamento sullo scetticismo del presidente turco Recep Tayyip Erdogan il quale, alla domanda di ingresso nella Nato dei due Paesi scandinavi, è arrivato a definirli "alberghi per terroristi", opponendo il suo rifiuto. Sulla stessa falsariga anche il ministro degli Esteri di Ankara, Mevlut Cavusoglu, il quale ha definito, a sua volta, "inaccettabile e oltraggiosa" la domanda di Svezia e Finlandia, alla luce del sostegno dei due Paesi a persone di cui il governo turco chiede da anni l'estradizione. "Manderemo una delegazione di diplomatici per discutere della situazione con la Turchia e trovare una via d'uscita", ha detto il ministro della Difesa svedese, Peter Hultqvist, nel tentativo di provare a gettare acqua sul fuoco. Il suo annuncio cade a meno di 48 ore dal vertice Nato che dovrà decidere l'allargamento.