Vladimir Putin lancia il guanto di sfida alla Ue. E lo fa mettendo nel mirino la politica energetica seguita da Bruxelles sul fronte delle sanzioni. In un incontro al Cremlino sulla situazione nel settore petrolifero, il leader russo, rivolgendosi ai responsabili delle compagnie energetiche, ha puntato il dito contro l'Europa. "Rifiutando le risorse energetiche russe, l'Unione Europea sta commettendo una sorta di suicidio economico" ha detto il presidente russo. Così facendo, infatti "rischia di pagare i prezzi più alti al mondo" ha aggiunto. "Oggi vediamo che per ragioni assolutamente politiche, a causa delle proprie ambizioni e sotto la pressione del 'signore' americano, i Paesi europei stanno imponendo sempre più nuove sanzioni sui mercati del petrolio e del gas. Le sanzioni hanno portato al fatto che il prezzo del petrolio sui mercati aumenta fortissimamente e i prezzi dei prodotti petroliferi crescono ad un ritmo vertiginoso. Cercano di dare la colpa a noi per questa inflazione energetica, tutto è colpa della Russia. Ma l'Occidente sta cercando di coprire i suoi errori sistematici" ha proseguito l'ex Kgb. "Molti Paesi europei non potranno rinunciare per molto tempo alle materie prime russe" ma creano "danni alle loro popolazioni" ignorando le leggi economiche ha aggiunto ancora il leader russo. In ogni caso, per Putin: è questo "il momento di approfittare delle decisioni caotiche dei leader occidentali". "Nel mercato del petrolio cambiamenti tettonici, non sarà più lo stesso". Le misure di Bruxelles decise "sotto la pressione americana" ha concluso.