Ddl Concorrenza e non solo: Mario Draghi cambia strada e chiama direttamente in causa Palazzo Madama per mettere i partiti e tutto il governo di fronte alla responsabilità di procedere con rapidità all'approvazione delle riforme che rappresentano il passaggio fondamentale per l'attivazione del Pnrr. Il premier ha infatti deciso di scrivere una lettera alla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, per chiedere di fare in fretta ponendo in essere tutte le iniziative per richiedere un'iscrizione in Aula del ddl concorrenza entro la fine di maggio, in modo da pervenire a una rapida approvazione del testo e procedere alla trasmissione alla Camera." Insomma, per l'ex "numero uno" della Bce i lavori parlamentari devono essere sbloccati quanto prima per evitare di mettere a rischio il raggiungimento di un obiettivo fondamentale quale è il Pnrr. Una decisione, la sua, volta quasi ad ammonire i partiti, snobbati nell'occasione per l'eccessivo ritardo accumulato (di circa cinque mesi) e ritenuto "ingiustificabile". Ad allungare i tempi sono stati principalmente le gare per le concessioni balneari, sulle quali la Lega si è impuntata chiedendo, insieme al resto del centrodestra di governo, di andare oltre il 2024 per salvaguardare gli stabilimenti a gestione familiare. La posizione di Draghi ha comunque messo in fibrillazione la sua maggioranza con i ministri che ora non escludono il ricorso alla fiducia.
Riforme e ddl concorrenza, Draghi scrive al Senato: “Varare legge entro maggio o Pnrr a rischio”
Il premier cambia strada e snobba i partiti per le riforme del Piano di recupero. Maggioranza in crisi: i ministri non escludono il ricorso alla fiducia