Altro che liberazione dei territori sottoposti a ucrainizzazione forzata (Lugansk e il Donetsk, dopo la Crimea), altro che operazione speciale in soccorso delle minoranze oppresse. Altro che mossa preventiva per impedire che la Nato impiantasse basi per l'invasione della Russia.
Il vero obiettivo di Vladimir Putin, al di là delle fantasiose dichiarazioni di facciata, è arraffare quanti più territori possibili al termine della discussa "operazione militare speciale" con cui ha scatenato la guerra tra Russia e Ucraina. L'ultima mossa? Il decreto che semplifica il procedimento per ottenere la cittadinanza russa nelle zone occupate.
Chi risiede nelle regioni ucraine di Kherson e Zaporozhzhia non dovrà perdere troppo tempo tra scartoffie burocratiche: avrà la cittadinanza russa in un tempo brevissimo. Una mossa di "russificazione" bella e buona, col chiaro obiettivo di sottrarre questi territori e le loro culture alla madrepatria ucraina.
Pronta la denuncia del ministero degli Esteri ucraino. "Si tratta di una flagrante violazione" dell'integrità territoriale del paese il testo. La concessione forzata di passaporti agli ucraini a Kherson e Zaporizhzhia è un'ulteriore prova dello scopo criminale della guerra della Russia contro l'Ucraina", si legge in una nota.