Via libera dal Senato al Ddl concorrenza. Il provvedimento del governo, che dà attuazione agli impegni previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, è passato senza modifiche con 180 voti a favore, 26 contrari (dichiarati quelli di FdI e Cal) e un solo astenuto. Il dispositivo passa ora al vaglio della Camera, che dovrà sciogliere quei nodi non ancora affrontati a palazzo Madama, a partire dai trasporti pubblici locali, fino alle infrastrutture digitali ed alla riforma dei taxi e ncc. Punti caldi sui quali il centrodestra ha già annunciato battaglia e sui quale si dovrà inevitabilmente raggiungere un'intesa per non perdere i finanziamenti del Pnrr (in tal caso l'entrata in vigore della legge non potrà andare oltre la fine del 2022). Un po' come accaduto sulle concessioni balneari, dove le due ali della maggioranza, alla fine, hanno trovato l'accordo (le concessioni saranno assegnate in base alle gare dal 1° gennaio 2024). E dove in ogni caso non sono mancati momenti di tensione, tra Lega e Fratelli d'Italia. A far scattare la bagarre è stato il capogruppo del Carroccio, Massimiliano Romeo, il quale ha chiesto perché mai il partito di Giorgia Meloni non avesse presentato un emendamento soppressivo: "Vorrei capirlo, altrimenti viene il sospetto che politicamente, fuori, si vada a raccontare una storia e poi nella sostanza si approvi l’accordo che il governo ha fatto". Immediata la replica del capogruppo di FdI, Luca Cipriani: "I nostri emendamenti sono stati tutti puntualmente depositati in commissione e tutti puntualmente bocciati da chi adesso forse ha qualche crisi di coscienza e vuole imputare a noi errori che non ci appartengono. La verità fa male: il modo più semplice per abrogare un articolo è votare contro, non servono emendamenti. Avete scelto una strada, è la vostra, noi la rispettiamo, però non venite a incolparci di colpe che sono vostre e non nostre". "Da quello che mi hanno spiegato a livello regolamentare gli emendamenti che vengono bocciati in commissione si possono ripresentare in aula... Mi sembra di sentire lo scricchiolio di chi si arrampica sugli specchi" ha controreplicato Romeo. Tornando al Ddl concorrenza, sempre limitatamente alle concessioni balneari, rimane rinviata, al momento, la decisione sugli indennizzi ai gestori che potrebbero ritrovarsi senza più concessioni.
Ddl concorrenza: semaforo verde in Senato, la palla passa alla Camera. Tensioni Lega-FdI sulle concessioni balneari
Il provvedimento passa senza modifiche. Il Carroccio attacca: "Perché partito Meloni non ha presentato emendamento soppressivo?". La replica: "Depositati in commissione e tutti bocciati"