La siccità è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati in un miliardo di euro all’anno per effetto del calo dei raccolti che hanno bisogno dell’acqua per crescere. E’ quanto afferma la Coldiretti sulle conseguenze del grande caldo arrivato con l’anticiclone subtropicale Scipione l'Africano che fa impennare i termometri fino a 41 gradi.
Nei campi – sottolinea la Coldiretti – manca infatti l’acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico che mette a rischio le produzioni in buona parte del Paese, in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate. Una situazione che ha cambiato anche le scelte di coltivazione sul territorio con – continua la Coldiretti - un calo stimato di diecimila ettari delle semine di riso che ha più bisogno di acqua a favore della soia.
A preoccupare – precisa la Coldiretti - è la riduzione delle rese di produzione delle coltivazioni in campo come girasole, mais, grano e degli altri cereali ma anche quella dei foraggi per l’alimentazione degli animali e di ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere. Una situazione pesante in un momento difficile a causa della guerra in Ucraina e dei forti rincari nel carrello della spesa con aumenti di prezzi degli alimentari che hanno raggiunto a maggio il +7,1%.
Ad essere colpito dalla siccità è l’intero territorio nazionale ma particolarmente grave è la situazione nella pianura padana dove per la mancanza di acqua – precisa la Coldiretti – è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. Nonostante le ultime precipitazioni il livello del Po – rileva la Coldiretti - è sceso al Ponte della Becca -3,3 metri rispetto allo zero idrometrico, un livello più basso che a Ferragosto.
Una situazione - spiega la Coldiretti - in realtà rappresentativa dell’intero bacino idrografico nazionale con l’emergenza acqua che si estende dal nord al centro e al sud Italia. Con il cambiamento della distribuzione nella pioggia dal punto di vista geografico e temporale, in Italia per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto da Coldiretti e Anbi un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presente. Il progetto – conclude Coldiretti – è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.