di Matteo Forciniti
È uno dei gruppi più giovani all’interno dell’associazionismo italiano in Uruguay, eppure la voglia di impegnarsi per diffondere la cultura italiana non è mai mancata. Stiamo parlando del Círculo Italiano de la Costa de Oro che ha appena festeggiato il suo decimo anniversario.
Nata il 29 aprile del 2012 su impulso di un gruppo di soci, questa associazione è diventata presto il punto di riferimento per italiani e discendenti oltre che gli amanti del Bel Paese residenti nella zona costiera del dipartimento di Canelones che ha nella città di Atlántida il suo centro più importante.
“Con grande orgoglio e soddisfazione” racconta la presidente Jacqueline Balda- “abbiamo iniziato le celebrazioni per questo nostro decimo anniversario, un primo grande traguardo. Siamo una piccola realtà con pochi soci e poca storia rispetto a quello che hanno altre collettività. Eppure in tutti questi anni abbiamo sempre cercato di impegnarci attivamente per mantenere e onorare le nostre radici. Tutto questo lo abbiamo fatto attraverso l’organizzazione di eventi incentrati sulla cultura proprio perché questo è sempre stato il nostro principale obiettivo”.
Sono tre i tipi di attività che il Circolo ha portato avanti in questo primo decennio di vita partendo dalla diffusione della lingua italiana con i corsi che attualmente sono gestiti dalla stessa presidente. Un’altra iniziativa molto importante, fin dagli inizi, sono i laboratori di pittura curati da David Castellucci dove ogni anno viene scelto un artista italiano da analizzare. Più recente è invece il terzo tipo di attività che riguarda la musica con la formazione di un coro che ha partecipato ad incontri in tutto il paese.
I festeggiamenti per questo decimo anniversario sono partiti con un pranzo organizzato proprio il 29 aprile a cui, pochi giorni fa, è seguito un concerto di musica lirica ospitato nella splendida cornice della Iglesia de Cristo Obrero y Nuestra Señora de Lourdes di Atlántida, opera dell’ingegnere Eladio Dieste dichiarata lo scorso anno patrimonio mondiale dell’umanità da parte dell’Unesco. Il concerto ha visto la partecipazione della soprano Beatriz Lozano, il baritono Nicolás Zecchi e il pianista Álvaro Cabrera Barriola.
“In tutti questi anni abbiamo mantenuto un ottimo rapporto di collaborazione con le istituzioni locali” precisa la presidente facendo enfasi su questo aspetto: “Dato che non abbiamo una sede propria, e tutto quello che facciamo viene autofinanziato, l’appoggio delle autorità municipali e dipartimentali è assolutamente fondamentale per poter realizzare i nostri eventi che vanno a beneficio di tutta la comunità. Agli amanti della cultura italiana diamo periodicamente la possibilità di assistere gratuitamente a concerti di grande livello, ecco perché le nostre iniziative sono sempre ben accolte. Con l’Ambasciata italiana invece abbiamo collaborato con altri tipi di progetti”.
Ma al di là di queste occasioni di sinergia, i problemi da affrontare tuttavia restano tanti: “Ci piacerebbe poter contare su un maggior supporto tanto da parte delle autorità italiane come di quelle uruguaiane per poter portare avanti tante altre iniziative che abbiamo in mente. Inoltre, sentiamo una carenza per quanto riguarda i materiali di studio dei nostri corsi di italiano. La maggior parte dei nostri alunni sono persone anziane che vorrebbero conoscere l’Italia attraverso altri punti di vista a livello culturale, artistico, oppure gastronomico. Come tutte le associazioni anche noi abbiamo sofferto durante il periodo della pandemia ma abbiamo saputo reinventarci e adattarci all’uso della tecnologia per poter andare avanti”. “Adesso che abbiamo superato questa fase difficile guardiamo avanti con speranza e tanti progetti all’orizzonte” conclude con ottimismo Jacqueline Balda: “L’obiettivo è quello di crescere, aumentare il numero di soci e continuare a diffondere la cultura italiana nella zona per onorare le nostre radici”.