Franco Esposito
Il mistero della Gioconda. Uno dei tanti che Monna Lisa porta con sé da secoli. Impenetrabile fino a poco tempo fa, l'ultimo mistero viene svelato dalla scienza. Che cosa rappresenta e cos'è il paesaggio dipinto da Leonardo dietro il ritratto della Gioconda? Una nuova scoperta mondiale. Ma dove presentarla se non a Vinci, il paese natale di Leonardo? Il Centro Espositivo Leo-Lev il sito prescelto, alla presenza del governatore della Toscana, Eugenio Giani, e del sindaco del paese, Giuseppe Torchia.
Illustrata l'analisi scientifica di quale paesaggio abbia ispirato Leonardo per lo sfondo del suo quadro più famoso. Dietro il sorriso più enigmatico della storia dell'arte, ci sono la torre di Caprona e, il profilo dei monti pisani, da Vicopisano a Cascina e Calci.
La scoperta è opera di uno studioso francese, Pascal Cotte. L'ingegnare che con i suoi studi ha portato all'idnrtificazione di quel paesaggio. Cotte ha digitalizzato la Gioconda e dopo diciotto anni ha sottoposto la digitalizzazione a un sofisticato metodo d'analisi, Il Layer Amplification Method, il Larn, attraverso una telecamera multispettrale da lui progettata.
L'operazione ha portato all'identificazione degli strati di intervento che Leonardo da Vinci ha effettuato sul celebre dipinto: scoperti molti dei segreti che si accompagnano con la storia di Monna Lisa. Le conclusioni a cui è pervenuto pascal Cotte sono così sintetizzabili, a fronte della dettagliata esposizione pubblica fatta dall'ingegnere transalpino,
Pasca Cotte ha identificato la sua opera in tre interventi successivi di Leonardo sul dipinto. Il primo è databile 1501, e mostra che la prima idea di Monna Lisa non era un ritratto di donna, ma piuttosto una figura sacra. Una Madonna come dimostrano "le immagini di accessori per capelli e abii usati per figure sacre, non per persone comuni". Il velo sulla testa è datato da Cotte al 1503, più o meno l'anno in cui Leonardo comincia il ritratto di Lisa Gherardini.
Le immagini selezionate da Cotte mostrano un volto molto più femminile rispetto alla Gioconda. I cambiamenti del viso sostiene Cotte "sono spiegabili con l'ultimo intervento effettuato da Leonardo sul dipinto, datato 1513-1515".
Le modifiche furono apportate per soddisfare le richieste di Giuliano dei Medici, il committente di Leonardo e suo protettore a Roma, dove l'artista vive, Giuliano dei Medici gli chiese di dipingere "una madre per suo figlio Ippolito rimasto orfano". Leonardo però, in quel periodo, era molto occupato. Il ritocco del ritratto incompiuto di Lisa Gherardini fu possibile sucessivamente. Da qui una nuova trasformazione.
Quando inizia il ritratto, nel 1503, Leonardo è occupato con il progetto di deviazione del corso dell'Arno, su richiesta di Firenze per sconfiggere Pisa. In compagnia dell'amato Salai, l'artista effettua numerosi sopralluoghi, con lo scopo di decidere dove deve avvenire la deviazione dell'Arno. La scelta cade sulla torre di Caprona davanti alla fortezza della Verruca.
I profili e le strutture che compaiono nello sfondo della Gioconda vengono poi ricoperti da altri strati di colore, Come provano in maniera non più confutabile le immagini riprodotte con la Lam e il viaggio sul campo portato a compimento da Sylvain Thieurmel. Il ricercatore svizzero specializzato nello studio della pittura di Leonardo da Vinci. Pure lui presenza essenziale nella soluzione di uno dei misteri che rendono leggendaria la storia del dipinto con il maggior numero di visitatori al mondo. Milioni di persone ogni anno incantati, al Louvre, davanti all'immagine enigmatica di Monna Lisa.