di Enrico Pirondini
Italia, Paese dei bonus. Record mondiale. E non è finita qui nonostante la politica dei sussidi sia stata fallimentare. L’economia e i consumi non sono ripartiti. La recessione è vicina.
Lo ha ammesso anche io Governo. E allora? Avanti con le mancette. Avanti con i sussidi creativi. L’ultimo della serie è il “bonus connettività “. Riservato alle partite Iva e piccole imprese che vogliono abbonarsi ad Internet. Recentemente l’esecutivo ha deciso di erogare un bonus da 200 euro a tutti i redditi sotto i 35 mila euro.
E il cosiddetto “Decreto aiuti” è passato da 6 a 14 miliardi nel breve spazio di un mattino. “È un florilegio di compromessi” (parole dell’economista guru Cisnetto). Domanda inevitabile: di questo passo dove andremo a finire? Di sicuro nell’autunno più caldo di sempre. Per carità, sarebbe ingeneroso dire che tutti questi soldi “sono stati gettati al vento” (stessa fonte) ma non tutte le operazioni sono state esenti da errori se non orrori.
IN ITALIA TANTI BONUS FANTASIOSI - Nel mazzo (una cinquantina) c’è di tutto. Il bonus matrimoni in Puglia ,il bonus monopattini, il bonus nonni, il bonus caldaie, addirittura il bonus psicologo messo in campo durante la pandemia per far fronte all’ansia e depressione crescenti degli italiani dopo lockdown e crisi economica.
E mi fermo qui , per carità di patria. Il tema scotta. Bonomi, il presidente di Confindustria, rilanciando l’allarme imprese, se l’è presa con il ministro Orlando e lo ha impietosamente “rottamato” dichiarando: “Siamo il Paese dei bonus con un ministro del Lavoro che lo trova solo ai navigator”.
Per Andreino Orlando, già nei governi del trio speranza (Renzi, Gentiloni, Letta), un ceffone che brucia. Ma c’era da aspettarselo: le imprese italiane soffocano tra caro-energia e pressione fiscale ai massimi ed è inevitabile la frustata. Dunque, che fare?
SERVE UNA RIFORMA ORGANICA E STRUTTURALE - Il sistema dei bonus è ormai insostenibile. Va rivisto. Il debito pubblico è aumentato da 1.900 miliardi a 2.700. La povertà e raddoppiata . Ora i poveri sono 5,6 milioni. Erano 2,8 agli inizi della pandemia. Oltre il 50% degli italiani riceve sussidi. E i partiti stanno a guardare, immobili nel loro bla bla propagandistico, retorico, inconcludente . Il welfare è sbilanciato. Non ci resta che aggrapparci alle risorse del Pnrr. L’occasione è storica, non ci sono scuse. Si potranno fare le riforme. Le aspettiamo da trent’anni.