Ci sarà ancora da attendere sulla richiesta di sospensione delle ultime votazioni nel MoVimento 5 stelle dopo che il giudice del Tribunale di Napoli ha deciso di «trattenere la causa in decisione», riservandosi quindi di emettere la sentenza dopo la valutazione del fascicolo d'indagine. Lo rivelano gli attivisti grillini che hanno presentato il ricorso, secondo cui lo statuto M5s con cui è stato eletto presidente del movimento l'ex premier Giuseppe Conte «viola il principio di parità tra associati – dice l'avvocato Lorenzo Borré – e favorisce l'eleggibilità esclusiva di pochi "ottimati" negli organi di garanzia». Il giudice della settima sezione civile del Tribunale di Napoli dovrà esprimersi sul ricorso presentato contro la sentenza dello scorso marzo.
La discussione davanti alla giudice Loredana Ferrara è durata due ore, dopo le quali si è riservata di decidere probabilmente nei prossimi giorni. Quella di oggi è stata «una discussione molto serrata – ha detto l'avvocato Borré – ci sono volute due ore per esporre i punti di attacco e di difesa e questo dimostra la sostanza della materia. Abbiamo messo sul tappeto l'assenza del metodo assembleare, fulcro della democrazia: non c'è stata la possibilità di proporre delle alternative e l'assenza della possibilità di concorrere alla candidatura da parte degli iscritti sia per quanto riguarda la presidenza sia le altre cariche associative significa che è mancato l'ABC della democrazia». Considerazioni respinte dall'avvocato Francesco Astone, che rappresenta il MoVimento in aula: «A nostro avviso ci sono una serie di contestazioni di tipo formale, che il Movimento ritiene strumentali».