di Domenico Letizia
In occasione della Giornata mondiale degli oceani, che ogni anno viene celebrata l'8 giugno, la comunità internazionale e gli esperti in tutela e valorizzazione del patrimonio acquatico richiamano l'attenzione sulla fragilità del mare e sull'importanza di tutelarne la ricchezza. La giornata è organizzata da numerose organizzazioni internazionali, come The Ocean Project e World Ocean Network, ed è celebrata dal lontano 2008. Una giornata importante, in cui tutti sono chiamati a riflettere sull'importanza del mare e sulla necessità di tutelare l'ecosistema e la biodiversità marina che risultano sempre più in sofferenza a causa dell'inquinamento, dall'immenso accumulo di plastiche, dalla problematica delle risorse ittiche e dall'indiscriminato sfruttamento degli stock ittici.
Nel continente europeo diviene importante lavorare in rete e non derogare ulteriormente gli obiettivi sul raggiungimento dei gol della Direttiva europea sulla strategia marina e del Green Deal europeo, adoperandosi concretamente per raggiungere l'obiettivo 3030, ovvero il 30 per cento dei mari protetti entro il 2030. Lavorare alla creazione di hub innovativi, come avviene nel Cilento con il Future Food Institute e il Comune di Pollica, consente di applicare la direttiva sulla Gestione spaziale del mare e soprattutto pervenire ad una gestione integrata della costa, dove possano convivere tutela dell'ambiente e della sua biodiversità con gli usi antropici del mare che proprio sulla costa sono più intensi. Per raggiungere questi obbiettivi è necessario rendere la pesca sempre più sostenibile e protagonista della tutela del mare e sviluppare un'acquacoltura sempre meno impattante, più indipendente dalle proteine animali, diversificata e che sappia garantire la sicurezza alimentare del consumatore.
Il problema del pescato è tra le principali tematiche da affrontare e risolvere con la dovuta attenzione, massimizzando le tecniche innovative e di monitoraggio delle acque. Tuttavia, esistono sistemi politici, economici e sociali che sono riusciti a creare un circuito nazionale virtuoso e turistico, estremamente competitivo, unendo la sostenibilità, la valorizzazione del mare e la crescita dell'occupazione. In Alaska, la pesca è la più importante fonte di sostentamento per i suoi abitanti e lo Stato, attraverso leggi e regolamenti rigorosi, fornisce un quadro legislativo snello, chiaro ed estremamente efficace.
Ogni anno, viene valutato lo spreco del pescato, monitorando gli andamenti del mare e tutelando le varie specie ittiche presenti. Durante la stagione della pesca, che in Alaska parte a maggio e si conclude ad ottobre, gli scienziati, gli esperti, i pescatori e le forze di sicurezza monitorano il mare con estrema attenzione, esercitando la pesca dopo aver analizzato le informazioni scientifiche e stabilendo il totale massimo accettabile di prodotto da pescare per mantenere inalterato e tutelare l'ecosistema marino. Grazie all'insieme di tali regole e alla sinergia tra mondo dell'ambiente e della pesca, il pesce dell'Alaska è tra i migliori al mondo in termini di qualità e sostenibilità del prodotto. L'Alaska è un esempio di hub innovativo e sostenibile per la pesca in tutto il mondo e la Giornata mondiale degli oceani potrebbe divenire un'occasione per diffondere ulteriormente gli innumerevoli buoni esempi di tutela e valorizzazione del mare presenti in tutto il mondo.