di ROBERTO ZANNI
È la settimana del Salone Internazionale del Mobile di Milano, 60ª edizione, la rassegna più importante al mondo di un settore in cui l'Italia, e non poteva essere diversamente, funge da riferimento costante. Dal 1961, anno della nascita a oggi, il Salone rappresenta un punto di arrivo, ma al tempo stesso di partenza nella stagione del legno, inteso nell'accezione più ampia del termine. Parte il Salone e arrivano i consuntivi, prosegue il Salone e si parla ovviamente di futuro. Ma questa volta il bilancio, quindi il recentissimo passato, e quello che verrà, almeno per ciò che concerne l'export, ha una sola parola, anzi meglio due: Stati Uniti.
Un mercato dove il made in Italy ha realizzato il record di crescita non solo del 2021, ma anche dell'ultimo triennio. Numeri importantissimi quelli del 2021: quasi un miliardo e mezzo (1,492) con un +38,8% rispetto ai dodici mesi precedenti e se si guarda ai tre anni, 2019-2021, che poi comprendono anche il periodo pandemia, ecco che il balzo americano tocca il +33,7%. Nessuno al mondo ha fatto meglio e se ora gli USA sono al terzo posto come destinazione dell'export dietro a Francia e Germania (che poi si trasforma in secondo dietro ai francesi se viene considerato arredamento-illuminazione) le prospettive non hanno limiti.
Intanto il balzo in avanti del mercato a stelle strisce del 38,8% è stato nettamente superiore a quello pur imponente di Francia e Germania che hanno fatto registrare +23,9% e +14,6%, mentre se ci si allarga ai tre anni presi in considerazione anche precedentemente, ecco che i numeri americani diventano più del doppio di quelli dei due mercati da sempre punto di riferimento immediato dell'export italiano: infatti il 33,7% USA non ha paragoni con il 15,6% francese e il 14,1% tedesco. E alla fine dell'anno, come ha sottolineato in una ampia analisi 'Il Sole 24 Ore' ecco che nel macrosistema arredo-illuminazione, gli USA potrebbero agevolmente salire al secondo posto con solo la Francia davanti.
Perchè anche i dati del primo trimestre 2022 hanno premiato gli sforzi delle nostre aziende del mobile rivolti oltre Oceano. Infatti gli Stati Uniti hanno segnato il +28,3% rispetto a un anno ultra felice poi come il 2021, mentre la Francia, l'esempio che torna per ogni raffronto, si è fermata al 9%, meglio ha fatto la Germania con il +18,6%. "Arriviamo al Salone dopo due anni complicati - l'analisi della presidente Maria Porro - ma noi cerchiamo di creare cose belle e necessarie". Due parole che si abbinano come non mai alla filosofia a stelle e strisce, in particolare poi il bello rappresenta una nuova meta, maggiormente cercata, in tutti i settori, da quando ci si è trovati di fronte alla pandemia.
E nella classifica settoriale dell'export dell'Italia negli Stati Uniti, l'industria del mobile e illuminazione si piazza al 10º posto, una top ten dovuta a un aumento continuo negli ultimi dieci anni. Se nel 2012 si era appena attorno a un valore di 800 milioni, il miliardo si è sorpassato nel 2014 e con l'eccezione del 2020 (l'anno del Covid) si sono registrati sempre e solo incrementi nel valore dei mobili esportati negli Stati Uniti rispetto all'anno precedente.