Un flop evidente e scontato, buttati via 24 milioni di euro: soltanto Il 16% circa degli italiani residenti all’estero ha votato INFATTI il referendum sulla giustizia. Con una percentuale che si attesta appena sotto il dato nazionale (21% circa), gli iscritti all’Aire che hanno votato per corrispondenza hanno risposto “no” ai quesiti sull’abolizione della Legge Severino e sulla limitazione delle misure cautelari, e “sì” a quello che chiedeva la separazione delle carriere per i magistrati, così come ai due quesiti sui membri laici nei consigli giudiziari e sulla elezione dei componenti togati del Consiglio Superiore della Magistratura.
2.570.962 gli aventi diritto in Europa, 1.511.406 in America meridionale, 411.521 in America centro settentrionale e 242.316 in Africa, Asia, Oceania e Antartide.
Al referendum, così come alle elezioni politiche, gli italiani all’estero votano per corrispondenza.
Il voto nel dettaglio
Si attesta intorno al 12% la percentuale di voto in America Settentrionale, per via di una media che va dal 50% dell’Honduras al quasi 10% degli Usa, passando per il 13% del Canada o il 23% della Repubblica Dominicana. In linea con il dato complessivo, per i primi due quesiti – legge Severino e limitazione delle misure cautelari – vince il “no”; per gli altri tre quesiti il “sì”
Sfiora il 14.5% la percentuale dei votanti nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide, dove spicca l’81% del Camerun, con l’Australia che si attesta a ridosso del 14%, il Sud Africa sul 19% e Israele a chiudere con il 2,83%.
Anche in questa ripartizione vince il “no” per i primi due quesiti – anche se di pochissimo per la limitazione delle misure cautelari – e il “sì” per gli altri tre.
È dall’America Latina che arriva il numero più cospicuo di voti: la percentuale in questa ripartizione sale al 22%, con i dati sui Paesi praticamente identici con la Bolivia che – sulla media dei 5 quesiti – arriva al 30%. Cambiano i numeri, ma identico è il risultato: anche qui, vince il “no” ai primi due quesiti, e il “sì” agli altri tre.
Infine l’Europa, la ripartizione con il maggior numero di votanti, che arriva quasi al 13%, media tra il 41% della Lettonia e il 7,23% del Belgio, con la Spagna al 10.42, il Lussemburgo al 18% e il Regno Unito al 17%. Vince il “no” ai primi due quesiti – con la Germania che riesce a fare 50-50 al quesito sulle misure cautelari, e con l’eccezione della Svizzera dove vince il “sì” anche per il secondo quesito anche se di misura (51,63) – e il “sì” agli altri tre
Referendum all’estero: ha votato soltanto il 16% degli aventi diritto
Un flop scontato: buttati 24 milioni di euro