Questa volta il momento sembra davvero arrivato. Dopo settimane di lavoro diplomatico e la messa a punto di un sistema di sicurezza all’altezza del rischio, oggi Draghi, Macron e Scholz saranno a Kiev.
Con loro anche il premier romeno per dire a Zelensky che l’Europa c’è, che parla con una sola voce e che ha una sua posizione, indipendente - seppur allineata in questa fase - con gli Stati Uniti.
Della visita per questioni di sicurezza si sa poco. Il consigliere del presidente ucraino, Arestovych, teme che "premano per farci accettare un cessate il fuoco".