Con il limite al secondo mandato tante facce conosciute negli ultimi anni, in teoria, dovrebbero scomparire dalla politica italiana. Già, perché agli albori del M5S tutti erano concordi: "Non si può vivere di politica". E tanti sono i big in scadenza.
Di Maio, ma anche deputati a lui vicini come Battelli (presidente della commissione Affari europei) o la viceministra dell’Economia Castelli. Ci sono poi vertici istituzionali come il presidente della Camera Fico (capo degli ortodossi, ma oggi più vicino a Conte) e la vicepresidente del Senato Taverna, fedelissima dell’ex premier.
Rimarrebbero esclusi anche tutti i membri M5S del governo, come Dadone e D’Incà. Altri grandi esclusi sarebbero Toninelli, il capogruppo alla Camera Crippa, il sottosegretario Di Stefano, il probiviro Fraccaro, l’ex capo reggente Crimi, fedelissimo di Conte, e l’ex Guardasigilli Bonafede. Ma anche, e soprattutto, Cominardi, il tesoriere M5S.