di Franco Esposito
Li ha truffati tutti, intere squadre di calciatori, assi del pallone, e pure gli allenatori. I mister che pensavano di catturare una seconda ricchezza, come se non fosse sufficiente la prima in loro possesso, beffati sistematicamente dal contropiede di un lestofante che era in attesa di processo. Sì, in attesa, il giorno prima di trovare la morte in un incidente della strada. Forse, chissà, cercato, provocato il sinistro mortale, esattamente alla vigilia dell'interrogatorio in tribunale.
Permangono dubbi residui sulla morte di Massimo Bochicchio. Propri lui, il finanziere, il broker, denunciato tra gli altri dagli allenatori Antonio Conte, ai tempi della sua permanenza alla guida del Chelsea, del fratello Daniele e di Marcello Lippi, il cittì campione del mondo 2006 con la nazionale italiana. Della lista fa parte anche Stephan El Sharavy, calciatore ora in forza alla Roma. Senza contare il notevole numero di vip finiti nella rete di Massimo Bochicchio, 56 anni, autore di innumerevoli raggiri ai danni di imprenditori e personaggi famosi. Tra questi, l'ambasciatore Raffale Trombetta e alcuni abituali ricchi frequentatori del Circolo Aniene.
Il broker si è schiantato con la sua moto contro il muro dell'aeroporto dell'Urbe, sulla Salaria, alla vigilia del processo. La potente Bmw è esplosa nell'impatto e il conducente è morto carbonizzato. A quanto pare Bochicchio ha perso la vita sul colpo. L'aria è quella classica dell'incidente stradale, ma alla lice dei misteri che circondano il discusso broker è più che ragionevole pensare che verrà aperta un'inchiesta.
Andrea Cusani è il pm di turno. C'è grande attesa per gli sviluppi dell'indagine. Si tratta innanzitutto di appurare con certezza che si sia trattato davvero di un incidente stradale. Il broker lascia la moglie e due figli di tredici e quindici anni, distrutti dal dolore.
Affetto da una grave forma di diabete, Bochicchio era agli arresti domiciliari. Aveva il permesso del giudice di uscire due ore al giorno. Stava rientrando nel quartiere Parioli, ma non è chiaro dove si fosse recato. Accusato di esercizio abusivo dell'attività finanziaria e riciclaggio, si sarebbe dovuto presentare in tribunale il giorno dopo. Arrestato il 28 novembre 2021, si è visto sequestrare 70 milioni di euro dalla Guardia di Finanza.
Il sospetto, ovviamente, è che avesse guadagnato molti più soldi imbrogliando i suoi famosi clienti. In che modo, con quale trucco o trabocchetto? Garantendo a tutti la certezza di far guadagnare alla scelta clientela cifre astronomiche. Pare siano trentaquattro le persone che risultano truffate da Massimo Bochicchio. Ma l'elenco dovrebbe essere senza dubbio più lungo: in molti non hanno denunciato per non incorrere nelle indagini fiscali della Guardia di finanza. “I miei clienti c'hanno un tallone d'Achille”, raccontava lui stesso, intercettato il 28 luglio 2020. Calciatori di successo, allenatori di fama e personaggi famosi sono caduti dentro con tutte le scarpe. Misterioso il broker, ingordi loro, ingenui creduloni intenti a schivare la pressione del fisco italiano.
I clienti gli avevano affidato capitali esteri nascosti al Fisco. Su Bochicchio avevano indagato le procure di Roma e Milano. Gli investigatori hanno ipotizzato sempre che il giro d'affari dell'ineffabile broker fosse plurimilionario. ”Sono arrivato a gestire un investimento di ben un miliardo e ottocento milioni”, affermava il 25 agosto 2020. E ora questa morte odorante mistero, proprio alla vigilia della comparsa in tribunale. Gli inquirenti gli hanno dedicato costante attenzione: concreta la possibilità che potesse essere accusato anche di truffa. Un'ipotesi e punto, a fronte però dell'ordinanza del gip di Roma, Daniela Caramico D'Auria, con cui ha disposto “gli arresti domiciliari e il sequestro preventivo di 70 milioni di euro: La condotta e la personalità dell'indagato, che per circa due decenni ha svolto attività abusiva del credito, inducono a ritenere concreto e attuale il pericolo che Bochicchio possa commettere delitti della stessa specie di quello per cui si procede”.
In base a quanto emerso dall'inchiesta, Bochicchio attraverso due società a lui riconducibili e prive della necessaria autorizzazione ad operare, avrebbe prestato abusivamente servizi di investimento e di gestione collettiva del risparmio. “Consolidando i profitti illeciti finora conseguiti e rendendo arduo il recupero della somme investite dalle persone offese”.
Il procedimento è scattato in seguito alle denunce per truffa di alcuni clienti. Si erano rivolti al broker per investire ingenti somme di denaro. Bochicchio era finito ai domiciliari dopo che gli uomini dell'Interpol lo avevano fermato a Giacarta, dopo averne seguito i movimenti tra Hong Kong e Singapore. Le tappe intermedie di un'esistenza discutibile sfociata in quest'ultimo tragico mistero.