Più personale nei consolati, maggiore collaborazione con i Comuni per l’emissione delle Carte di identità elettroniche e semplificare il rilascio dello Spid. Su queste tre direttrici dovrebbe focalizzarsi l’azione del Governo per migliorare i servizi consolari all’estero. Lo sostiene Angela Schirò, deputata Pd eletta in Europa, che ha presentato in merito una interrogazione ai ministri degli esteri e dell’interno, Di Maio e Lamorgese.
“Le persistenti problematiche che si evidenziano nell'offerta di servizi consolari – si legge nella premessa – rappresentano in modo sempre più evidente serie remore per il “Sistema Italia” nel suo sforzo di rilancio in ambito globale, con particolare riferimento all'efficienza e alla puntualità dei servizi resi ai cittadini italiani all'estero, in costante crescita, e alle imprese impegnate in progetti di internazionalizzazione; la limitata capacità di risposta dell'amministrazione alla domanda estera dipende, oltre che dalla crescita esponenziale della presenza di cittadini italiani in oltre duecento Paesi e dallo sviluppo delle esperienze di internazionalizzazione delle aziende, dalla deprivazione di personale nelle qualifiche funzionali che si è avuta a seguito del decennale blocco del turnover, nonché dall'insufficiente numero di assunzioni del personale a contratto locale, avente una funzione insostituibile nell'operatività delle strutture e nei collegamenti con le realtà locali; a tali situazioni è da aggiungere anche la lenta e complessa diffusione dei sistemi elettronici applicati all'amministrazione estera”.
La deputata, quindi, ricorda come si sia “ripetutamente fatta interprete del profondo disagio esistente su queste questioni nelle comunità italiane all'estero: sollecitando il Governo a fronteggiare con mezzi straordinari e adeguati le disfunzioni indotte dalla pandemia (interpellanza urgente svoltasi il 4 settembre 2020); cofirmando una risoluzione sul sistema dei servizi consolari in Commissione affari esteri e comunitari, approvata a larghissima maggioranza il 16 dicembre 2021, con la quale si è impegnato il Governo a un intervento di emergenza volto a riassorbire gli arretrati accumulati e a realizzare un programma pluriennale di riorganizzazione della rete estera incentrato soprattutto sull'integrazione di nuovo personale, in organico e a contratto, e sulla più incisiva applicazione di sistemi informatici; presentando un ordine del giorno il 23 luglio 2021, accolto dal Governo, nel quale, per alleggerire il lavoro nei consolati e accelerare i tempi divenuti ormai insostenibili, si chiedeva che i comuni fossero autorizzati alla emissione della carta di identità elettronica (CIE) anche agli iscritti nei propri elenchi Aire”.
“Le problematiche accennate – prosegue Schirò – continuano ad essere motivo di continue proteste e sollecitazioni da parte di singoli cittadini e di soggetti associativi, come dimostra la recente petizione popolare lanciata in Svizzera, mirante a richiedere un incremento delle attività itineranti dei consolati, soprattutto a beneficio dell'utenza più distante e anziana, e della presenza di personale a contratto; gli ultimi anni, grazie anche alle costanti sollecitazioni dei rappresentanti della circoscrizione estero, la politica per il personale ha conosciuto finalmente un'inversione del trend, consentendo di immettere alcune centinaia di figure nei ruoli del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e di colmare alcuni vuoti, spostando allo stesso tempo il limite del contingente del personale a contratto assumibile sulle 3.100 unità, ma queste pur apprezzabili misure sono riuscite a stento a bilanciare il numero dei pensionamenti, senza reintegrare in modo significativo le lacune strutturali della decennale stasi nelle assunzioni”.
Ai Ministri, quindi, Schirò chiede di sapere “se il Governo non ritenga di adottare fin dall'immediato iniziative coerenti volte a:
a) prevedere nel prossimo disegno di legge di bilancio per il 2023 e per il triennio '23-'25 risorse adeguate ad assicurare un numero di assunzioni di personale delle aree funzionali e di personale a contratto sufficiente ad avviare una significativa reintegrazione del personale mancante nelle strutture consolari;
b) a definire una disposizione che autorizzi i comuni a rilasciare agli iscritti Aire che ne facciano richiesta la Cie, anche in funzione dell'acquisizione dello Spid;
c) estendere e semplificare l'utilizzazione dei sistemi elettronici adottati per l'accesso ai servizi, in modo da renderli più accessibili ed efficaci, con particolare riferimento alle procedure per la richiesta dello Spid, finora appesantite da notevoli complicazioni, anche in vista della scadenza del 1° gennaio 2023, data dalla quale il sistema Spid dovrebbe essere generalizzato”.