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Una email svela le ricchezze di Putin: “Patrimonio da 4,5 miliardi di dollari”

Un castello di 86 società intestate a vari prestanome che detengono in totale circa 4,5 miliardi di dollari in immobili, yacht, jet privati e attività finanziarie. Questo sarebbe il vero patrimonio controllato dal presidente russo Vladimir Putin, secondo quanto scoperto da un'indagine congiunta del network giornalistico Occrp (Progetto d'investigazione sulla corruzione e il crimine organizzato) e del sito online russo con base a Riga Meduza, rilanciata dal Guardian. I giornalisti hanno trovato il filo rosso mancante. Palazzi, yacht, vigneti e un resort sciistico nella disponibilità di Vladimir Putin, ma non formalmente di sua proprietà, sono tutti collegati da un'unica rete. Una serie di mail sembra dimostrare che l'insieme di beni è sempre riconducibile allo stesso dominio LLCIinvest.ru. Sottoposto a sanzioni per l'invasione dell'Ucraina, il presidente russo possiede ufficialmente pochi beni: due appartamenti da 77 e 153 metri quadri con annesso garage, due auto vintage Volga Gaz M21, un fuoristrada Niva e una tenda rimorchio "Skif". Stando alla sua ultima dichiarazione dei redditi, dati 2021, inoltre Vladimir Putin guadagnerebbe un salario annuo di appena 10 milioni e 202.616 rubli, circa 177mila euro al cambio attuale.

Come spiega Occrp, i giornalisti hanno notato per la prima volta l'esistenza di LLCInvest.ru dopo che un'indagine del 2017 sul settimanale russo Sobesednik ha sottolineato che il dominio era utilizzato da una rete di organizzazioni no profit fondata dagli amici di Putin. Il gruppo di giornalisti ha continuato ad indagare sulla base di questo indizio e ha trovato così altre dozzine di società e organizzazioni no profit il cui personale e proprietari utilizzano indirizzi e-mail su questo dominio e che sembrano essere interconnessi. Il dominio LLCInvest.ru risulta essere ospitato da una società informatica chiamata Moskomsvyaz, strettamente collegata alla Bank Rossiya. Una fonte anonima lo scorso anno ha rivelato ai giornalisti che i gestori, i proprietari e i dipendenti di queste società LLCInvest apparentemente non correlate comunicavano spesso tra loro, come fossero soci. Secondo un anonimo esperto russo di anticorruzione, citato dal Guardian, "LLCInvest sembra una sorta di cooperativa, o una associazione, nella quale i membri si scambiano benefici e proprietà".

Alle email inviate dai cronisti a oltre cento indirizzi con il dominio in comune, non è mai arrivata risposta. Mentre tra cinque rappresentanti di società LlcInvest contattati telefonicamente, solo uno ha parlato. "Sono un umile dipendente e mi faccio gli affari miei. Firmo solo documenti - ha affermato - Sai come a volte i senzatetto vengono registrati come direttori di un'azienda? Non sono un senzatetto, ma firmo i documenti, come fanno loro, senza scendere nei dettagli". Il Cremlino invece ha risposto agli autori dell'inchiesta in modo molto lapidario: "Il presidente della Federazione Russa non è collegato o affiliato in alcun modo con i beni e le organizzazioni che avete menzionato".

Tra i beni appartenenti a Putin anche se non direttamente ci sarebbe Villa Sellgren, un'enorme dacia circondata da una tenuta di 50 ettari in una penisola dell'isola di Lodochny nel Golfo di Finlandia, a circa 120 chilometri a Nord-Ovest di San Pietroburgo. Molti russi la conoscono perché negli anni Ottanta fu il set delle riprese di un adattamento cinematografico sovietico di Sherlock Holmes. I suoi interni sono stati totalmente rinnovati, senza badare a spese, per accogliere in vacanza niente di meno che il presidente russo (come ha documentato in passato la Fondazione anti-corruzione di Aleksej Navalny, l'oppositore oggi in carcere) tanto che gli abitanti locali la hanno ribattezzata la "dacia di Vladimir Putin". Sulla carta, però, "Villa Sellgren" appartiene a Sergej Rudnov che la ha ereditata nel 2015, alla morte del padre Oleg, un amico d'infanzia del leader del Cremlino. Poi il palazzo di Gelendzhik sul Mar Nero, al centro della esplosiva inchiesta del gennaio 2021 della Fondazione di Navalny, che sulla carta apparterebbe al miliardario Arkadij Rotenberg, compagno di allenamento di judo di Putin. Gli ettari di vigneti circostanti sarebbero invece ufficialmente dell'oligarca Gennadij Timchenko e di Vladimir Kolbin, figlio di un altro noto amico d'infanzia del presidente russo. Mentre Jurij Kovalchuk, confidente di Putin, sarebbe il principale azionista della stazione sciistica Igora nella regione di Leningrado, dove nel 2013 festeggiò il suo matrimonio una delle sue figlie.
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