La scissione di Di Maio fa rumore. E in casa 5 Stelle si prova a correre ai ripari per scongiurare ulteriori defezioni. Nel tentativo di limitare i danni e bloccare la "grande fuga", Giuseppe Conte prova a stemperare i toni.
"Non lascio la guida del Movimento. I nostri valori ed i nostri principi sono forti" è il suo mantra, ripetuto a quanti gli chiedono lumi sulle conseguenze dello "strappo" operato dal titolare della Farnesina. "Il sostegno al governo Draghi e all'Alleanza Atlantica non si discutono" è la sua precisazione.
A dargli man forte, nella difesa della roccaforte grillina, ormai lesionata dal terremoto scatenato dal ministro degli Esteri, ci pensa un altro big pentastellato, il presidente della Camera Roberto Fico. "La scissione? È stata un'operazione di potere" la bacchettata rifilata a Di Maio.