di Lucio Fero
Carri armati, un pezzo d'alta, altissima scuola teatrale. Copione e sceneggiatura che ci vorrebbero Sordi e Zalone insieme e Totò e De Filippo a rinforzo e neanche basterebbero ad eguagliare. Dunque c'è, ci sarebbe una struttura, una organizzazione, magari un Ministero, una sua articolazione, uno Stato maggiore, magari anche minore ma comunque uno Stato o almeno i suoi uffici, uomini, donne, addetti, competenti, responsabili. Si tratta di trasferire da Persano (Campania) tre carri armati (in realtà artiglieria semovente, ma anche ai giornalisti chiedere di essere precisi è offenderli nella professionalità) in Germania che è poi la loro per così dire patria (sono mezzi dell'esercito tedesco). Un trasloco. E che si fa quando serve un trasloco?
La ditta privata - Si chiama una ditta, una ditta privata. Anche lo Stato italiano, nella sua versione militare, chiama una ditta privata. Come molte delle ditte private italiane anche questa chiamata al trasloco carri armati è orgogliosamente, programmaticamente, massicciamente fuori regola e regole. Opera fuori regola. Se qualcuno dovesse domandarle perché lo fa, risponderebbe che nelle regole soffoca, finisce in ginocchio...Con estrema naturalezza che denota consuetudine la ditta privata manda ad eseguire il trasloco mezzi e uomini senza autorizzazione e licenza. Tutto normalmente ovvio, altrimenti l'azienda non si esporrebbe. Ma il caso importuno e dispettoso prende la forma di forze nemiche dell'imprenditorialità, dei posti di lavoro e delle famiglie. Un controllo di polizia stradale e i carri armati vengono bloccati lato autostrada.
Che fai, non mi cacci? - Ai tempi Gianfranco Fini sfidò Berlusconi pubblicamente dicendogli "che fai, mi cacci?". Non gli andò bene, per nulla. Ora Giuseppe Conte intima a Mario Draghi: che fai, non mi cacci? Conte e M5S proprio gli scappa, gli scappa forte e urgente di andarsene dal governo. Ma vorrebbero esser cacciati e far la parte dei buoni e puri cacciati dai cattivi e impuri. Per questo hanno escogitato e messo i scena una fiction (si vede netta in regia la mano di Rocco Casalino). Dunque si fa arrivare al quotidiano Il Fatto l'indiscrezione secondo cui il sociologo Domenico De Masi...Il Fatto è il quotidiano più vicino a Conte e a M5S, entrambi sono di casa e lì a casa loro, non deve essere stato proprio un faticoso scoop. Il fatto riferisce che De Masi riferisce che Grillo ha riferito che Draghi al telefono gli ha detto qualcosa riassumibile nel che palle questo Conte. Conte, folgorato dalla notizia inaspettata (?) soffre per la rivelazione, proclama "fatto grave", va al Quirinale, chiede conto a Draghi. E' la fiction che fai, non mi cacci? Una sceneggiata nel palinsesto estivo del palcoscenico Italia.