L'OSSERVATORIO ITALIANO
di Anonimo Napoletano
Non bastasse la camorra che tiene in ostaggio interi quartieri e terrorizza la popolazione “civile” con le continue guerre interne a colpi di sparatorie, agguati e bombe, a Napoli c'è un'intera area, la zona della ferrovia, con la stazione centrale e le strade limitrofe, che è completamente fuori dal controllo dello Stato. Questa volta non è colpa della criminalità organizzata, ma del proliferare della micro-illegalità e del degrado, complice la presenza massiccia, assolutamente preponderante, di immigrati extracomunitari, molti dei quali si trovano in Italia illegalmente o vivono in condizioni di miseria e di sporcizia assolute.
Episodi che destavano allarme erano già stati denunciati a decine negli ultimi mesi dalla popolazione residente e dagli operatori economici che si occupano prevalentemente di servizi per i turisti e i viaggiatori che arrivano o partono da Napoli con i treni. La zona della stazione centrale è infatti anche la porta di ingresso principale della città, un vero e proprio “biglietto da visita” che, nelle condizioni in cui si trova, non fa onore a Napoli, alla sua bellezza e al patrimonio artistico, culturale e paesaggistico che il capoluogo partenopeo conserva. Ma, nonostante i segnali di degrado diffusi, nessuno ha fatto niente per porre un argine alla situazione sempre più allarmante.
Così, poche sere fa, è accaduto un fatto gravissimo che dà la misura di come l'intera area della ferrovia sia sottratta al controllo delle autorità. Una pattuglia di vigili urbani, verso le 21, si è fermata in piazza Garibaldi, enorme area su cui si affaccia la stazione centrale, e ha sottoposto ad un controllo una giovane nigeriana che serviva pasti caldi in mezzo alla pubblica via, un specie di brodaglia cotta in un pentolone e servita in scodelle di plastica per pochi spicci ad altri immigrati. La donna ovviamente era priva di qualsiasi permesso o licenza e vendeva il suo cibo senza alcuna forma di accortezza igienica. La sua reazione non è stata pacifica, ha cominciato ad urlare e ha scagliato il contenuto della pentola contro l'auto della polizia municipale. Immediatamente un'altra pattuglia è arrivata a supporto della prima, per un totale di cinque agenti che sarebbero dovuti bastare per riportare alla calma la giovane africana. Ma quello che è accaduto ha dell'inverosimile. Richiamati dalle urla della nigeriana, decine di immigrati si sono accalcati attorno alle pattuglie della municipale, aggredendo fisicamente gli agenti, per permettere alla donna di fuggire. I veicoli di servizio sono stati danneggiati e i vigili urbani malmenati. Solo l'arrivo di altri rinforzi ha permesso di sedare gli animi e mettere in sicurezza gli agenti, che hanno comunque riportato contusioni ed ecchimosi. La nigeriana è stata poi rintracciata e fermata in una strada adiacente, mentre gli immigrati che hanno partecipato all'aggressione, in massima parte africani, si sono dileguati.
Il giorno dopo il prefetto di Napoli ha convocato una riunione urgente del Comitato di ordine e sicurezza pubblica per discutere della questione. Il sindaco Manfredi ha lamentato che l'ordine pubblico in una zona così vasta e a così alta densità di immigrati non può essere gestito solo dai vigili urbani, che pure fanno tanto. Alla fine la riunione si è conclusa con un impegno per un presidio congiunto delle forze dell'ordine, polizia e carabinieri, e con la presenza notturna di un presidio fisso di agenti della “celere” specializzati in ordine pubblico e disordini di piazza. Ma è chiaro che si tratta solo di una misura d'emergenza che nulla risolve sul piano del degrado ambientale dell'intera area. La zona della ferrovia si trova da anni in una situazione allarmante. Inizialmente i vicoli a ridosso di piazza Garibaldi furono occupati in massa da immigrati cinesi. Nell'ultimo decennio, invece, la presenza di africani e di asiatici non cinesi è diventata massiccia. Con loro, sono proliferati anche i commerci illegali, con bancarelle abusive ovunque e spaccio di droga. Un ruolo importante ce l'hanno anche i nomadi di etnia rom che in questa zona allestiscono bancarelle improvvisate con teli stesi a terra per rivendere gli oggetti che recuperano rovistando nei cassonetti dell'immondizia. Oltre a questo, l'area della ferrovia è un ricovero fisso per decine e decine di barboni, anche italiani, che qui trovano un giaciglio per la notte e occupano ogni angolo con i loro cartoni e stracci. Recentemente dei passanti hanno immortalato con i telefonini dei barboni che defecavano in mezzo alla strada. In un altro caso, due settimane fa, un video amatoriale circolato sui social network mostrava un africano che faceva sesso orale ad una barbona italiana stesa su un cartone sul marciapiede adiacente l'ingresso della stazione, sotto gli occhi di altri barboni stesi poco distante su giacigli di fortuna.
Se di giorno il suk della ferrovia assomiglia ad un mercato nordafricano, quando cala il sole la zona diventa terra di nessuno perché, chiusi i negozi e scomparsi i viaggiatori che attraversano la piazza frettolosamente con i trolley al seguito, avventurarsi per piazza Garibaldi e strade limitrofe può diventare davvero pericoloso. Non si contano gli scippi, le rapine, le aggressioni anche a sfondo sessuale, subite da passanti che incautamente si sono ritrovati di sera alla ferrovia. Molti turisti che, attirati dalla centralità della posizione, hanno preso un letto nei numerosi bed & breakfast o piccoli hotel sorti a decine negli ultimi cinque anni di boom turistico della città, si blindano nei loro alloggi ed evitano di uscire dopo il tramonto. Tutta piazza Garibaldi è stata oggetto di un intervento di restyling terminato solo un paio di anni fa, ma architettonicamente ne è venuta fuori un'immensa spianata senza ombra e senza panchine, che anzi facilita l'occupazione delle enormi aree pedonalizzate ma prive di strutture da parte di ambulanti, bancarelle e barboni.
I residenti e i titolari di esercizi commerciali denunciano da tempo tutto questo, ma le istituzioni non hanno fatto granché. Almenno fino all'aggressione eclatante dei vigili urbani. Il timore è però che la sola presenza di agenti allo scopo di reprimere sul nascere eventuali reati non serva a risanare in profondità un'area dove ormai il vivere civile è impossibile. E dalla quale i turisti fuggono spaventati appena vi mettono piede.