"Il bacio, primula nel giardino delle carezze"..... Lo definisce così il poeta francese Paul Verlaine ed è proprio a questo gesto, quello che forse genera maggiore connessione tra due persone insieme all'abbraccio, che è dedicata oggi, 6 luglio, la giornata internazionale del bacio, (celebrazione che ha addirittura due date, una delle quali è il 13 aprile). Sono tanti i benefici del bacio secondo la scienza: alcuni sono elencati dal portale Healthline.
Innanzitutto, baciare fa sì che cervello rilasci un cocktail di sostanze chimiche che ci fanno sentire bene accendendo i centri del piacere cerebrale. Queste sostanze chimiche includono ossitocina, dopamina e serotonina, che possono farci sentire felici e incoraggiare sentimenti di affetto e legame. Abbassa anche i livelli di cortisolo (ormone dello stress). Baciare migliora poi l'autostima, secondo uno studio pubblicato nel 2016 sul Journal of Behavioral Medicine.
Questo gesto così intimo e piacevole porta con se' una dilatazione dei vasi sanguigni e un aumento del flusso sanguigno, che può alleviare ad esempio i crampi mestruali, ed è anche di aiuto per la stessa ragione contro il mal di testa. In più, previene proprio l'insorgere di emicrania riducendo lo stress, che è un noto fattore scatenante.
Scambiarsi un bacio, inoltre, può rafforzare il sistema immunitario. Secondo uno studio pubblicato nel 2014 su Microbiome, le coppie che si baciano condividono spesso lo stesso microbiota nella saliva e nella lingua. Vi è poi un'altra ragione per non stancarsi mai dei baci: uno dopo l'altro fanno ringiovanire il viso. L'atto del bacio può infatti coinvolgere da 2 a 34 muscoli facciali: usarli regolarmente funge da allenamento per il viso e il collo. Allenare i muscoli facciali può anche aumentare la produzione di collagene, che contribuisce a rendere la pelle più soda e dall'aspetto più giovane. A tante cose quindi servono i baci, che fanno stare bene. Anche a combattere lo stigma contro le malattie: famoso, nel campo della salute, fu il bacio tra Rosaria Iardino, attivista con Hiv, e l'immunologo Fernando Aiuti, che nel 1991 fece il giro del mondo.